Sospesa la serata sul libro dedicato alla vita di Puecher, ma l’Anpi polemizza: «È censura preventiva»

Erba L’opera originale redatta dallo storico Gianfranco Bianchi è stata ampliata con alcuni saggi e su richiesta del Comune è stato convenuto uno stop alla presentazione in biblioteca in attesa di ulteriori valutazioni sui fatti narrati in queste nuove pagine

Erba

La pubblicazione di un libro su Giancarlo Puecher e gli anni della Repubblica Sociale Italiana, l’evento di presentazione in biblioteca bloccato dall’amministrazione comunale, l’Anpi che parla di «censura preventiva» e minaccia «la mobilitazione di tutte le forze democratiche». Nella settimana in cui si ricorda il centenario della marcia su Roma, in città scoppia una polemica incentrata sugli anni della Resistenza.

La storia parte da Merone, dove ha sede la casa editrice Manzoni che in questi giorni ripropone il libreria “Giancarlo Puecher”, una biografia a firma dello storico, partigiano e accademico Gianfranco Bianchi; l’autore è morto nel 1992, il suo libro uscì nel 1965 per Mondadori e finì fuori catalogo.

Le accuse dell’Anpi

In vista del centenario della nascita di Puecher, che si festeggerà nel 2023, la Manzoni ha deciso di arricchire il testo originario con i contributi di cultori di storia locale: Alessandro Nava (che è anche curatore del volume), Manuel Guzzon (presidente provinciale dell’Anpi), Emilio D’Agostino e Daniele Corbetta.

Che cosa è successo?«Abbiamo appreso con stupore e sgomento - dice Guzzon, presidente provinciale dell’Anpi - che l’amministrazione comunale ha chiesto alla biblioteca di Erba di sospendere la presentazione del libro, già prevista per il 17 dicembre».

Insomma: esce il libro e la biblioteca comunale accorda l’uso della sala mostre per presentare l’opera il 17 dicembre. Poi, lunedì mattina, l’editore riceve una mail dalla stessa biblioteca in cui si comunica la sospensione della serata “a causa di ulteriori valutazioni richieste dall’amministrazione comunale”.

«Il volume in questione - dice Guzzon - ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Ponte Lambro e Lambrugo, del comitato provinciale dell’Anpi e del Centro culturale Puecher di Milano. Non comprendiamo la censura preventiva messa in atto dall’amministrazione se non come un attacco politico alla Resistenza e un affronto a un martire della libertà».

Senza contare, continua Guzzon, che «solo poche settimane fa nella stessa biblioteca si è tenuto un convegno (sui bombardamenti, ndr) promosso dall’associazione Novum Comum, legata ad ambienti di estrema destra: in quel caso non ci sono state preventive “valutazioni”? L’amministrazione di Erba ha un problema con la storia della Resistenza, a parole dice di voler valorizzare la figura di Puecher ma nei fatti la ostacola in ogni modo».

La parola all’amministrazione

Sentiamo l’altra campana. Il sindaco Mauro Caprani è di poche parole: «Della biblioteca si occupa il nostro assessore Paolo Farano, che è informato e sta seguendo la vicenda».

E in effetti Farano spiega chiaramente il punto di vista dell’amministrazione: «La biblioteca - dice - aveva concesso la sala per presentare la riedizione del libro di Bianchi, stimato storico. Solo in seguito è emersa la presenza dei nuovi saggi e in particolare uno (firmato dal curatore Nava, ndr) sul ruolo del podestà Alberto Airoldi e di altri erbesi nel corso della guerra. Contiene accuse molto pesanti, contestate da storici e conoscitori delle vicende dell’epoca: Airoldi è accusato ad esempio di aver scientemente perseguitato gli ebrei, quando ci sono documenti che raccontano l’esatto opposto».

L’amministrazione spiega così la necessità di ulteriori valutazioni. Oltre al podestà, nonno dell’ex sindaco Veronica Airoldi, il libro chiama in causa anche Enrico Rivolta, partigiano compagno di Puecher e padre della senatrice Erica Rivolta. L’accusa? Viene messo in dubbio il suo reale apporto nella lotta della Resistenza.

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INNOCENZO MARELLI

2 anni, 9 mesi

I documenti parlano. Basta andare all'Archivio di Stato e spulciare con pazienza qualche faldone.... Non sarà certo l'atto censoria di qualche disinformato assessore che potrà cambiare la realtà dei fatti.

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Frankie

2 anni, 9 mesi

Riguardo la serata promossa da Novum Comum Guzzon sbaglia. La collocazione politica dell'associazione è chiara ma la serata, a detta di chi c'è stato compresi alcuni consiglieri comunali di sinistra, è stata ineccepibile dal punto di vista storico. Nessuna distinzione fra fascisti o partigiani solo fatti accertati riportati fedelmente. Poi se fuori dalla sala sono nate ulteriori discussioni e ognuno ha visto ciò che voleva vedere è un altro paio di maniche.

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antonio alessi

2 anni, 9 mesi

Leggendo la seconda parte si capisce perché non sia stata concessa la biblioteca

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Frankie

2 anni, 9 mesi

Può darsi, rivangare la storia a volte dà fastidio. Quello che mi sorprende però è la richiesta di "ulteriori verifiche". Se questo Nava ha trovato nuovi documenti è libero di esporli e nulla vieta all'amministrazione di fare ulteriori ricerche e confutarli, può darsi che nello stesso scaffale ne esistono altri "pro Airoldi" ma per scelta o per distrazione non sono usciti. Comunque sia non è corretto vietare la serata per partito preso, chi lo fa senza avere nulla da ribadire di fatto si erge a "censore". Non solo, qualcuno potrebbe vederla come una conferma delle accuse che è "meglio insabbiare".

Catone il Censore

2 anni, 9 mesi

C'è una sottile linea che separa la libertà di parola dalla diffamazione ed è purtroppo tracciata da quel bene un po' labile e un po' ondivago, chiamato "libertà". Ho conosciuto fior di diffamatori che hanno sparso veleno e menzogne rivendicando la "libertà di parola", quando in realtà tutto quel che rivendicavano era uno strano diritto di mentire. Detto questo, al di là delle dichiarazioni ideologiche o di parte sarebbe interessante sapere come stanno veramente le cose.

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MIRCO NOVATI

2 anni, 9 mesi

un classico. certi "storici da bar" che si ergono a vati. speriamo la storia abbia per loro la stessa considerazione che loro hanno nei confronti di chi li ha preceduti.

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Frankie

2 anni, 9 mesi

Carissimi, se leggete l'articolo fino in fondo potrete constatare che Nava ha aggiunto alla vecchia pubblicazione nuovi documenti conservati presso l'Archivio di Stato (non al baretto del quartiere) solo ora consultabili ma indisponibili ai tempi della prima stesura. Non c'è nulla di inventato, d'accordo si d'accordo no la ricerca storica non fa una grinza. Sull'operato del podestà si può discutere all'infinito, sicuramente rimangono valide le testimonianze finora acquisite che lo "rivalutano" ma non potete scartare a prescindere il nuovo emerso dalle ricerche. Almeno prima andate ad ascoltarlo, personalmente ci proverò oppure leggerò il libro quando sarà disponibile.