Stage retribuiti e foresteria per chi viene da fuori: così la P’Osteria attrae i giovani

Il ristorante di Argegno propone quasi sempre contratti a tempo indeterminato, sia in cucina che in sala. E quante richieste dall’Argentina

Dagli stage retribuiti degli studenti, alla ricerca di personale esperto da regioni con una minore offerta di lavoro, alla costruzione di alloggi per chi viene in Italia a cercare lavoro da altri paesi, primo tra tutti l’Argentina: ogni soluzione viene ricercata e coltivata dai ristoratori che, a stagione turistica già avanzata, continuano a essere in sofferenza per la mancanza di operatori.

«Siamo sottodimensionati con il personale e questa è una condizione comune che si trascina da dopo la pandemia – osserva Niccolò Civelli, titolare del ristorante La P’Osteria ad Argegno - formare le squadre stagionali è sempre più difficile e quest’anno penso sia il peggiore degli ultimi anni».

Il tema centrale è il buon bilanciamento tra lavoro e vita, sempre più richiesto. «Il problema da risolvere soprattutto per il nostro settore è che le persone oggi richiedono tempo a disposizione per la loro vita personale: non è quasi mai un tema di retribuzione ma di organizzazione. Un ristorante ha bisogno della disponibilità il sabato e la domenica, a volte i servizi sono un po’ più lunghi, gli orari serali – spiega Niccolò Civelli - cerchiamo sempre personale abbastanza preparato per i ruoli più rilevanti di chef e capo sala. Per questo preferiamo persone già formate e con esperienza. Come affiancamento ci piacerebbe anche intercettare dei ragazzi da far crescere».

Il ristorante di Argegno propone quasi sempre contratti a tempo indeterminato, sia in cucina che in sala. «In genere la prima stagione viene svolta con contratto a tempo determinato, come momento di prova. In seguito, quando vediamo che le capacità sono adeguate e le persone sono soddisfatte, si fa la richiesta per passare al tempo indeterminato. Ma non è semplice trovare persone disponibili nelle nostre zone – aggiunge il titolare de La P’Osteria - ora, per esempio, sono andato a cercare personale in Piemonte: nel vercellese ci sono ottime scuole ma l’offerta del lavoro è più bassa rispetto a Como. Ho intercettato una coppia di persone esperte, sui 35 anni, sono già formati e abituati a fare la stagione».

Resiste la formula degli stage retribuiti che spesso si traducono, in un secondo momento, in periodi di lavoro a tutti gli effetti.

C’è poi il fenomeno del ritorno degli argentini di terza generazione che scelgono di stabilirsi nel paese di origine della famiglia dei nonni emigrati il secolo scorso, prendono la cittadinanza italiana e cercano poi lavoro.

«In questo modo abbiamo trovato una persona per la sala del ristorante. In molti mi hanno mandato il curriculum pronti a partire dall’Argentina dicendo che hanno già il passaporto in mano – prosegue Civelli – però il problema dopo sono gli alloggi e i servizi per chi viene da così lontano, oltre al fatto che non c’è modo di conoscersi prima. Proprio per gestire meglio questa possibilità che si sta aprendo, abbiamo una foresteria per chi proviene dal Sud America e questa prospettiva potrebbe essere una svolta interessante per la mancanza cronica di personale delle nostre zone. Per questo stiamo costruendo una palazzina con alloggi adeguati e affitti calmierati rispetto al mercato del lago, per agevolare chi lavorerà con noi».

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