Storie di contrabbando e impegno per la legalità
La Gdf e la frontiera a Uggiate con Ronago

Uggiate con Ronago A Trevano ieri la cerimonia per la dedica della piazzetta alle Fiamme gialle - Omaggio a un Corpo che identifica il nostro territorio

Uggiate con Ronago

Sono passati 60 anni da quando la bella magliaia uggiatese andava avanti e indietro dalle locali dogane per acquistare modiche quantità di innocue merci in Canton Ticino.

Già che c’era portava fuori “qualche” pacchetto di sigarette che rivendeva in Italia e ci guadagnava su 20 lire, forse. «Eravamo proprio poveri, allora», sussurra. Fatto sta che un bel finanziere in servizio ai valichi la notò, si innamorò e lei di lui, si sposarono e «mio marito non sa ancora delle sigarett», arrossisce.

Entra anche questa storia, come altre mille e non tutte innocenti, nella dedica alle Fiamme Gialle della piazzetta di Trevano, inaugurata tra uno stuolo di autorità, sindaci, militari, associazioni, scuola, picchetti d’onore, note della Filarmonica Santa Cecilia, benedizione di don Sandro Vanoli, alzabandiera ed inno nazionale, onore ai Caduti e tulipani gialli. Dentro la targa, ci sono tutti i legami tra la popolazione e la Guardia di finanza: è onore al Corpo, è memoria ed è simbolo. Lo dice il sindaco junior, Gabriele Caverzasio: «Questa piazza è un punto di riferimento in cui disciplina, passione, spirito di sacrificio possano diventare esempio concreto per le nuove generazioni».

Ma dedicare una piazza alle Fiamme Gialle in una terra vissuta sul contrabbando non è una provocazione? «Certo, è una provocazione – sottolinea Stefano Arena, presidente della sezione Anfi, associazione nazionale finanzieri d’Italia – È una provocazione alla legalità, contro tutti i malaffari. È una provocazione per dire che lo Stato c’è, rappresentato dagli uomini e dalle donne dell’ordine pubblico e della sicurezza. E per dire che c’è tanta gente onesta che lavora, si dedica al volontariato e preserva un’eredità di valori». La targa non è un monumento: è l’intervento del consigliere comunale e provinciale Agostino Grisoni: «È un richiamo all’impegno - dice - e a riconoscere tutti coloro che lavorano per la nostra società».

Aggiunge il consigliere nazionale Anfi Alberto Donadoni: «È un monito per le generazioni futur ». Su passato e presente, si sofferma il sindaco, Ermes Tettamanti.

Ricorda che la Val Mulini, tra Uggiate e Ronago, era chiamata «la valle dell’oro e la tomba del finanziere» e offre una riflessione sulla criminalità economica, contrastata in ogni forma dalla Guardia di Finanza: «Il modo migliore per contrastarla è colpirla nel portafogli - sostiene - E va corretta la cattiva abitudine a non pagar le tasse. Noi siamo pronti a collaborare con le Fiamme Gialle».

Presidio di legalità: così definisce la Guardia di dinanza il comandante provinciale, colonnello Michele Donega, affiancato dal comandante della Compagnia di Olgiate, Luca Scarano, dal comandante del Gruppo di Ponte Chiasso, Cristiano Palmerini e dal comandante della Compagnia di Como dei carabinieri, Pierluigi Mascolo. « La dedica – dice – suggella e consolida il rapporto profondo che lega il Corpo a questa comunità». Che cosa sono una comunità, una terra di frontiera: lo spiega lo storico Renato Arrighi e racconta di scorribande, di contrabbando, di “miseria e di misericordia”, di fenomeni che solo qui potevano accadere. Solo qui.

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