Tardelli, Como-Verona e il mistero del primo urlo. «Fu per l’assist del 2-0»

Parla il campione e svela una curiosità

Domenica c’è Como-Verona. Giochiamo con i numeri? Martedì scorso Marco Tardelli ha compiuto 70 anni. Nel 1974-75, cioè 50 anni fa, si giocò Como-Verona, ultima giornata di campionato, uno spareggio per la A che vinse il Como 2-0, sancì la promozione degli azzurri in uno stadio stracolmo, con Tardelli in campo, all’ultima apparizione in azzurro prima di andare alla Juve. E se vogliamo giocare ancora con i numeri di Tardelli e del Verona, 30 anni fa, cioè nel 1994, l’ex campione Mundial, centrò la promozione in serie B da allenatore del Como vincendo la finale playoff contro la Spal. Dove? A Verona, stadio Bentegodi. Dunque una telefonata a Tardelli bisognava farla.

Auguri, innanzitutto: «Grazie. Mi sono perfino stancato di fare interviste, mi hanno chiamato in tantissimi. Ma è stato bello». Domenica arriva il Verona. Che ne dice? «Como-Verona, la partita della promozione in serie A del 1975. Come dimenticare? Un anno al Como, ma in una squadra indimenticabile, protagonista di una grande cavalcata e chiusa con quella giornata calda, rovente, in uno stadio pieno, palpitante, uno spareggio, chiuso con un autoritario 2-0».

Legato a quella partita c’è il mistero dell’urlo. Il primo urlo di Tardelli, otto anni prima di quello Mundial in Spagna che lo rese celebre in tutto il mondo. Tardelli quella stagione segnò due gol, uno in casa con il Parma e uno in trasferta proprio a Verona. La foto dell’urlo è indiscutibilmente al Sinigaglia e si pensò fosse per il gol al Parma. Ma Tardelli puntualizza: «Quella foto non è per un gol, ma è per l’assist a Cappellini per il 2-0 di quel Como-Verona». Tardelli prese la palla da Cappellini, fece una sgroppata delle sue, quelle sgroppate che convinsero l’anno dopo l’allenatore della Juventus Parola a farlo giocare inizialmente terzino, restituì la palla a Cappellini che fece il 2-0. «Fu una grande gioia, perché avevo partecipato all’azione, Cappellini aveva segnato, il 2-0 sembrava una sentenza, e corsi come un matto verso la panchina. La foto è in quell’istante lì». A Verona è legato anche per via della promozione da allenatore: «Ma il ricordo più bello resta da giocatore, perché ero giovane, inseguivo un sogno e stavo per realizzarlo».

Oggi Tardelli, fidanzato della giornalista della Rai Myrta Merlino, si è trasferito a Roma. Ma conserva una bella casa a Como, zona Cernobbio: «Purtroppo adesso torno di rado, perché non faccio più il commentatore alla Domenica Sportiva da Milano, ma a 90° Minuto che è a Roma». E del Como che si dice negli studi tv della Rai? «So che la proprietà è molto ricca, e che evidentemente sta facendo le cose per bene. Si prepara per dire cose importanti. Vediamo». Vedremo Marco Tardelli in futuro al Sinigaglia? «A parte che nessuno lì sa più chi sono (esagerato, ndr), magari capiterà. Perché no?»

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