Tessile, import bloccato in Russia

Trasporto Tra i mille container fermi a Smolensk anche la merce dalla Cina di un’azienda comasca. Attesa dal 4 novembre: incerto lo sblocco

Anche il contesto geopolitico non aiuta il settore tessile che da tempo è alle prese con pesanti difficoltà di mercato. L’allarme in questo caso arriva dalla Russia e coinvolge direttamente una prima azienda del distretto comasco il cui import dalla Cina è bloccato in un container su un convoglio ferroviario a Smolensk. A fornire un quadro più preciso di ciò che sta accadendo è Alice Arduini, imprenditrice comasca titolare di Alix International, piccola agenzia di spedizioni con sede a Montano Lucino e a Genova: «Lo scorso 7 novembre - dice - la Utcl (Euroasian Rail Alliance) ha lanciato un allerta informando dell’imminente adozione di nuove misure restrittive adottate dalle autorità russe per le merci in transito».

Le ispezioni

I convogli, da allora, vengono radiografati con certosina attenzione alla ricerca di merci proibite. Va da sé che i tessuti non rientrano in questa fattispecie, ma le lungaggini legate alle ispezione stanno di fatto paralizzando gran parte del traffico merci su rotaia. «Attualmente - continua l’imprenditrice - ci sono cento container fermi su un convoglio in attesa dei controlli (mille nel complesso, ndr). In uno di questi c’è la merce per un mio cliente comasco che importa tessuti dalla Cina. La merce è bloccata dal 4 novembre e la situazione è gravissima perché ad oggi non è possibile avere una data esatta relativa alle ispezioni».

Non resta in sostanza molto altro da fare se non pazientare in attesa che il lavoro della diplomazia cinese sortisca qualche concreto effetto sulle politiche russe.

In assenza di una svolta in tempi brevi, le conseguenze potrebbero essere pesanti in particolare per il tessile che aveva trovato nel treno il vettore più adatto alle proprie esigenze (i costi sono più alti del mare, ma i tempi sono notevolmente ridotti).

«In un clima geopolitico sempre più aspro sta diventando complesso vendere il servizio via treno che è stato sin qui privilegiato in quanto perfetta via di mezzo tra i lunghi tempi di transito del mare e gli alti costi dell’aereo».

Il transito della merce via treno di fatto si sta rivelando una leva nelle mani della Russia per ostacolare le relazioni commerciali tra Cina ed Europa e del resto sul tavolo c’è un piatto troppo invitante per non utilizzarlo con il fine di dare del filo da torcere all’Ue.

Qualche numero aiuta a comprendere ciò che c’è in ballo. Nel periodo gennaio-settembre 2024, il traffico ferroviario tra Cina ed Europa ha visto un forte incremento registrando un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’infrastruttura

La rete ferroviaria collega attualmente 226 città in 25 paesi europei, rendendo il trasporto merci tra Cina ed Europa sempre più capillare. Per migliorare ulteriormente la capacità, il gestore ferroviario cinese ha intensificato gli sforzi per aumentare il throughput nei porti, migliorare i canali di trasporto e ottimizzare i processi di sdoganamento. In aggiunta, ha partecipato alla costruzione del corridoio di trasporto internazionale attraverso il Mar Caspio.

Un altro evento importante è stato l’arrivo a Shanghai del primo treno “Jinbo” del 2024, che ha trasportato prodotti espositivi per la 7ª China International Import Expo (Ciie), una delle maggiori fiere commerciali della Cina. E. Mar.

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