
Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 14 Aprile 2025
«Tra le fiamme urlava per chiedere aiuto»
Cantù Donato Fagiolino, 89 anni, è riuscito a farsi sentire dalla moglie, che ha fatto intervenire il nipote. Domani il funerale
Cantù
Una tragedia inconcepibile, di fronte alla quale è difficile e probabilmente inutile cercare risposte, cercare ragioni.
Adesso è il momento del dolore per i familiari di Donato Fagiolino, 89 anni, morto sabato a causa della gravità delle ustioni che ha riportato quando un incendio di sterpaglie in pochi istanti è finito fuori controllo e le fiamme lo hanno avvolto.
Il nipote Nicolò, che ha cercato disperatamente di salvarlo, è già tornato a casa, dopo che all’ospedale canturino gli hanno medicato le bruciature che si è procurato alle mani, nel disperato tentativo di salvare il nonno dopo aver sentito che urlava per chiedere aiuto. Non è stato ritenuto necessario eseguire l’autopsia sul corpo dell’anziano e i funerali sono stati fissati: domani alle 16 nella chiesa parrocchiale di Vighizzolo, preceduti dalla recita del rosario, amici e parenti si stringeranno ai familiari, oggi chiusi nel dolore.
La ricostruzione
Il figlio Vito Fagiolino ricorda commosso il padre come un uomo ancora energico, che, nonostante il traguardo dei 90 anni fosse poco lontano, ancora si prendeva cura con passione del giardino, dell’orto. Con i propri tempi, pian piano, riempiendo le giornate con operosità, nella cura della propria casa. A lungo aveva lavorato come lucidatore, poi aveva aperto un negozio di frutta e verdura, chiuso una ventina d’anni fa, in via Carlo Cattaneo.
Sabato l’allarme è scattato poco prima di mezzogiorno, nella zona al confine tra l’area dove sorge il capannone per la costruzione dei carri allegorici del carnevale, in via Caduti di Nassiriya, e via Leon Battista Alberti, dove viveva Donato Fagiolino, separate da un canneto. Stando a quanto è stato possibile ricostruire l’uomo sarebbe uscito di casa con l’intenzione di liberarsi di materiali di scarto, dei rifiuti, bruciandoli.
Una volta acceso il fuoco le fiamme si sarebbero propagate molto in fretta, coinvolgendo anche le sterpaglie presenti nell’area. L’anziano è presto stato aggredito dal fumo e dal fuoco. Vito Fagiolino spiega che in quel momento lui era fuori città per lavoro, ed è stato chiamato dalla madre Lucia, che si era accorta del fatto che si fosse sviluppato un incendio e quindi era in apprensione per il marito. Il figlio ha quindi chiamato il nipote Nicolò, di 34 anni, che si trovava nell’attività di famiglia, un’autofficina specializzata nel settore delle auto classiche e sportive, distante poche centinaia di metri, e che si è precipitato sul posto. Si è subito reso conto dell’estrema gravità della situazione, ha sentito il nonno chiedere aiuto e l’ha estratto dalle fiamme, procurandosi delle bruciature alle mani.
Inutili i soccorsi
In breve sono arrivati i vigili del fuoco di Como e i soccorsi e Donato Fagiolino è stato trasferito con massima urgenza al Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano. Ma le ferite si sono rivelate troppo gravi, e nel pomeriggio è stato dichiarato il decesso dell’89enne. Il nastro bianco e rosso oggi delimita l’area dove è accaduta la tragedia. Luoghi contro i quali sembra che il destino voglia accanirsi: a pochi metri si trova il ponticello sopra la vasca di laminazione di via Mentana dove nel maggio scorso, poco meno di un anno fa, Mario Porro, 66enne volontario del carnevale, era precipitato nella roggia gonfiata dal maltempo, venendo trascinato via dalle acque impetuose che non gli avevano lasciato scampo.
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