Transizione 5.0, si parte: il portale apre alle aziende

Innovazione tecnologica Tre gli step fondamentali per accedere ai 6,3 miliardi di euro di risorse europee. Ecco come si deve procedere

Lea Borelli

L’attesa è finita, dopo mesi di deroghe e incertezze, da ieri alle 12 il portale Transizione 5.0 è operativo. Le imprese potranno iscriversi e seguire le fasi previste per ottenere il credito d’imposta per gli investimenti legati a progetti di innovazione avviati dal primo gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.

«Una data definita come termine ultimo per la rendicontazione della misura – ha spiegato Marco Calabrò capo segreteria tecnica del Ministero delle Imprese e del Made in Italy - Dal momento che gli oneri documentali richiedono tempo, abbiamo contrattato con la Commissione Europea che il 31 dicembre 2025 sia il termine dell’investimento al netto degli oneri documentali, che potranno essere prodotti e trasmessi anche nel bimestre successivo. Nel caso di istallazione di impianti da fonti energetiche rinnovabili, il termine dell’investimento coincide con la fine dei lavori, ovvero con quello che precede l’allaccio e la connessione con la rete che non è sotto il pieno controllo delle imprese, dipende dal gestore, e a volte richiede sei-otto mesi. L’allacciamento deve avvenire comunque entro 12 mesi».

La piattaforma aperta ieri sul portale del Gestore Servizi Energetici, gse.it, guiderà le imprese attraverso la procedura. Tre i momenti fondamentali: «Una comunicazione ex ante, con il progetto di investimento e la certificazione del risparmio energetico previsto, che porta alla prenotazione del credito d’imposta».

Nella fase ex ante deve essere inoltrata al Gse la comunicazione con gli obiettivi di risparmio energetico che si intendono perseguire e la certificazione con i dettagli tecnici. La seconda fase, intermedia, prevede il versamento del 20% degli importi comunicati. Il terzo step è la «comunicazione ex post con gli investimenti realizzati e la certificazione del risparmio energetico che porta al credito d’imposta spettante».

Come suggerito da Antonio Romeo, coordinatore rete nazionale Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio «è fondamentale la conservazione della documentazione e il fatto che tutti i documenti, dalle fatture ai ddt, devono riportare gli estremi previsti nell’ambito del decreto legge». Un piano complesso che punta a unire la transizione digitale con quella energetica, aperto alle aziende di qualsiasi dimensione e tipologia. Transizione 5.0 prevede 6,3 miliardi di euro di risorse europee che uniti alla 4.0 (6,4 miliardi di risorse nazionali) costituiscono un totale di 12,7 miliardi disponibili per le imprese, in modalità diverse in base alla natura dei fondi.

Il credito di imposta viene calcolato sommando tutte le spese agevolabili nei tre tipi di investimento (beni strumentali, formazione e impianti per le rinnovabili), è articolato a scaglioni, modello Irpef, il credito varia in base alla riduzione dei consumi e alla quota di investimento, da un massimo del 45% fino a 2,5 milioni (risparmio dei consumi della struttura del 10% o dei processi superiore al 15%) a un minimo del 5% da 10 a 50milioni se il taglio dei consumi è dal 3 al 6% per unità (o dal 5 al 10% per processo). Se l’impresa non raggiunge le percentuali di risparmio energetico potrà eventualmente accedere al Piano 4.0.

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