Turismo, boom di presenze sul territorio ma ora il fenomeno va gestito. La tavola rotonda in redazione

Il tema Foruma a La Provincia con gli operatori del comparto e i rappresentanti istituzionali. Settore in rapido sviluppo, ma servono infrastrutture, servizi, personale e regole chiare sugli affitti brevi

Idee e proposte per un turismo sostenibile, a fronte dell’aumento costante di presenze sul Lago di Como registrato negli ultimi anni (al netto del biennio condizionato dalla pandemia) e di un avvio di stagione andato oltre le aspettative.

Un fenomeno ovviamente positivo per gli operatori, anche se cominciano ad emergere preoccupazioni legate alla gestione dei flussi di persone sul territorio. Si è parlato di questi temi nel corso della tavola rotonda sul turismo organizzata dal nostro giornale in redazione. All’incontro hanno preso parte - in qualità di rappresentanti istituzionali - Alessio Butti sottosegretario di Stato con delega all’innovazione, Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia, Alessandro Fermi, neo assessore regionale all’Università, ricerca e innovazione. Si sono confrontati con Luca Leoni, presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio, Andrea Camesasca, vicepresidente e Giuseppe Rasella, membro della giunta della Camera di Commercio di Como con delega al turismo. Ha moderato l’incontro il direttore de La Provincia, Diego Minonzio.

A fare da sfondo all’intero dibattito, una constatazione: i numeri da record del turismo sul Lario, da guardare con soddisfazione e ottimismo. «Apprezziamo davvero - l’opinione di Alessandro Fermi - il crescente desiderio di venire qui a passare qualche giorno di vacanza. Non possiamo però tralasciare le problematiche connesse alla regolazione degli accessi. Dovremo riuscire a trovare un punto di equilibrio, per evitare che il turismo soffochi chi abita città e paesi». Un turismo che possa definirsi - secondo la definizione di Camesasca - “rigenerativo”, ossia capace di dare linfa ed energia al territorio, senza snaturarne l’autenticità. Ciò tramite due principali fattori: destagionalizzazione e delocalizzazione, nel tentativo di redistribuire le presenze su tutto l’arco dell’anno evitando di concentrarle in pochi luoghi “mainstream”.

È stato poi Mauro Guerra, anche in veste di sindaco di Tremezzina, a porre sul tavolo i principali problemi connessi all’esplosione del turismo sul lago. La vocazione turistica dei piccoli borghi e le presenze in costante incremento rischiano di creare grossi disagi ai residenti: traffico sulle strade, scarsità di servizi, aumento dei prezzi, mancanza di opportunità lavorative diverse da quelle connesse ai settori che si alimentano di turismo.

«Stiamo correndo il grosso rischio - ha rilevato Guerra - di veder svuotati i nostri paesi da chi ci vive. Per evitare che ciò accada, dobbiamo da subito lavorare alla realizzazione di un equilibrio sostenibile, che contempli una reale armonia tra turista e residente. Essenziale allora intervenire sulle politiche abitative, al fine di attrarre soprattutto i giovani, per spingerli a non trasferirsi in altre zone. Ritengo poi sia indispensabile, nel prossimo futuro, predisporre una norma nazionale che imponga la limitazione agli affitti brevi. In altri Paesi europei già sono in vigore regole di questo tipo». «Siamo poi chiamati a ripensare le modalità del trasporto pubblico locale, perché va reso più efficiente. L’Agenzia Tpl non potrà sottrarsi a pianificare, nel prossimo futuro, un importante investimento. Si può pensare a nuove forme di mobilità su gomma che vadano incontro alle sempre più pressanti esigenze del territorio, come ad esempio il trasporto pubblico a chiamata. Per quanto riguarda la Navigazione, sarei d’accordo sulla regionalizzazione, ma prima di tutto risulta fondamentale approvare un piano di investimenti straordinari per il potenziamento della flotta. Abbiamo bisogno di capire, entro il 2026, su quanti mezzi potremo effettivamente contare». L’orizzonte temporale di riferimento non è causale. La data di inizio delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina rappresenta un traguardo ideale al quale guardare nell’impostare una seria programmazione.

Sulle idee messe in campo dal numero uno di Anci Lombardia, ha da subito chiarito la posizione del Governo il sottosegretario Butti: «Le proposte lanciate in questa sede - ha dichiarato - sono tutte condivisibili. Realizzarle tutte insieme non è immaginabile. Dobbiamo invece mantenere i piedi per terra e lavorare un passo alla volta, iniziando a sperimentare su aree limitate geograficamente».

«È cambiato il paradigma del turismo - ha aggiunto Butti - e oggi si fatica a ritrovare, in tutta Italia, un equilibrio tra opportunità offerte ai visitatori e interessi dei residenti che non si occupano dell’accoglienza. Per quanto riguarda la mobilità, da quarant’anni parliamo di necessario rinnovamento delle infrastrutture e miglioramento dei trasporti: per raggiungere questi obiettivi, servono risorse economiche molto ingenti. Del resto poi, questo è un territorio che fatica ad accettare le grandi novità: in altre zone del Paese stiamo sperimentando la possibilità di acquistare titoli di viaggio integrati con un clic navigando su un’unica piattaforma. Per importare il modello anche qui, sarà fondamentale la convergenza di tutti gli enti competenti».

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