Un maneggio con sei casette nel parco: «Effetto disastroso sul paesaggio»

Faloppio Il progetto si chiama “Boutique nel bosco”e alcuni residenti a Gaggino sono contrari. Il sindaco Prestinari rassicura: «Tutto in regola, la gente si lamenta per ogni nuova iniziativa»

A Gaggino, in via Cavallina, sorgerà la “Boutique del cavallo”, un maneggio con sei casette da 20 metri cubi ciascuna, ma i residenti sono contrari e contestano un insediamento su 74 metri quadrati, sei box prefabbricati da otto metri di base per 2,5 metri d’altezza, in zona agricola.

«I residenti di via Cavallina vivono a ridosso di una zona boschiva appartenente al Parco Sorgenti del torrente Lura, ricca di boschi, prati, sentieri, utilizzati sempre più da famiglie e persone di ogni età », spiega un comunicato che riporta come titolo: «Gli adulti sentano il dovere di lasciare ai propri figli un mondo abitabile».Preoccupazioni ed amarezze sono espresse nel comunicato che indica nel progetto con abbattimento di alberi e recinzione del perimetro: «Una finalità più commerciale che agricola, poiché è destinata alle cure e dimore dei cavalli».

«L’insediamento di strutture prefabbricate e delle necessarie attrezzature avrà un effetto disastroso su un paesaggio oggi ancora incontaminato».

Nel mirino, anche « lo stravolgimento e il danneggiamento di tutti i sentieri a disposizione della gente del posto e non solo», nonché il cavedotto dell’Enel» e i residenti si chiedono se siano state rispettate le norme urbanistiche, le distanze indicate dal Codice Civile, la viabilità sia adeguata e se siano state stipulate convenzioni con i confinanti.

«La Boutique del Cavallo è destinata a pony, cavallini Shetland, funzionale alla pet - therapy che il proprietario vuole esercitare per un familiare », premette l’architetto che redatto il progetto Luisa Valli, sconcertata per quella che definisce una sommossa.

« Si tratta di sei casette da 20 metri cubi ciascuna, in zona agricola, realizzate da un imprenditore agricolo ed occupano il 10% della superficie disponibile – continua l’architetto – la zona boschiva non viene toccata e non viene toccato il Parco ».

Non c’è strada d’accesso: «C’è – prosegue – e serve dieci mappali. Il cavedotto? Non si possono costruire in prossimità di un cavedotto residenze, ospedali, scuole. Ma sei box per pony si possono realizzare ».

Però, sono stati tagliati alberi. « Con tutti i permessi di Regione Lombardia, amministrazione provinciale che ha dato parere favorevole per l’aspetto paesaggistico, è intervenuto il Comune anche per gli oneri di urbanizzazione, lo Sportello unico delle attività produttive, Suap, ha concesso il permesso di costruire », conclude la professionista e sottolinea come non sia mai stato mosso un passo fuori dalle regole.

Il sindaco, Giuseppe Prestinari, conferma che nessun rilievo può essere mosso: « Niente di irregolare, niente di abusivo – sostiene – Ma ho io una domanda: la gente si lamenta che a Faloppio non c’è niente e quando spunta un’iniziativa, sono proteste? Sei pony potrebbero rappresentare un’attrattiva, ma non richiameranno certo folle di persone o traffico pesante». E fa presente che il progetto è passato al vaglio di tutti gli enti competenti, cioè non è stato improvvisato.

Ma il comitato sostiene di agire « per tutto l’amore che nutriamo per questi luoghi nel parco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA