Va a fuoco il tetto della casa vacanza: salvi per miracolo

Capiago Intimiano Fiamme causate da un cortocircuito in un’abitazione all’interno della Cascina Pelada. Grazie all’immediato allarme l’incendio non si è esteso

L’allarme è stato lanciato da una coppia di amici della proprietaria, in quel momento presenti proprio all’interno della casa che stava bruciando.

La possibile causa dell’incendio: un cortocircuito. Si sono svegliati in piena notte: sono riusciti a salvare loro stessi e, verosimilmente, anche le case vicine.

Ha quasi dell’incredibile che gli alberi, alcune fronde pendenti poche decine di centimetri sopra il tetto in fiamme, e con loro il retrostante bosco, non abbiano preso fuoco. In via Inchigollo, l’incendio alla copertura dell’immobile, utilizzato come buen retiro per le vacanze, avvenuto nel cuore della notte tra lunedì e martedì - ieri - attorno alle 3.50, ha rischiato di estendersi anche alla confinante zona residenziale di Cascina Pelada, enclave di Cantù nel territorio di Capiago Intimiano.

Il rogo alle 3.50

Le prime ville del residence, infatti, sono appena lì dietro, visibili, a poche decine di metri. Ma sembra che i vicini, forse per il vento che ha portato l’odore di brucio in un’altra direzione, non si siano resi conto di nulla. Nessun ferito, per fortuna. Anche se, come è immaginabile, non è mancata una certa agitazione per quanto accaduto. Non semplice, in quel punto - qualche centinaia di metri al di sotto del ristorante Il Grillo, a fianco di un centro cinofilo specializzato - arrivare con i mezzi di soccorso. Ma i vigili del fuoco, con il Gps, anche grazie ad alcune indicazioni dirette, sono riusciti a raggiungere l’area in fondo a sentieri sterrati, circondata da prati e brughiera, non distante dal sentiero Meda-Montorfano.

Sul posto: sei mezzi, arrivati dal comando provinciale di Como e dai distaccamenti di Cantù e Erba. Due autopompe, due autobotti, un’autoscala e un cestello. Le squadre avrebbero avuto ragione delle fiamme anche piuttosto agilmente, ma vista la delicatezza del contesto sono rimaste in loco fino alle 6.15 del mattino. Presenti, come è stato riferito, per indagare sulle cause, i Carabinieri.

L’incendio ha distrutto 120 metri quadrati di copertura. Abitazione, fino al completamento delle verifiche strutturali e al ripristino condizioni di sicurezza, non agibile.

Danni: ingenti. L’indomani, una coperta termica portata dai vigili del fuoco è lì, ai piedi della casa. Ovunque tegole annerite, in parte crollate sul portico d’entrata. L’immobile è stato ristrutturato da poche settimane con il superbonus 110%. La sensazione è che qualche contatto elettrico abbia innescato l’incendio.

Le fiamme e il fumo hanno coinvolto in particolar modo il sottotetto. La facciata d’ingresso: devastata. Parte del cappotto, nuovo di pacca: andato. All’interno, l’acqua che salvato il resto della casa ha mandato i tappeti a galleggiare poco sopra il pavimento.

Danni da calcolare

La proprietaria è arrivata verso mezzogiorno di ieri per esaminare i danni. I nipoti, con lei, hanno dato un’occhiata anche alle previsioni del tempo. Fra un paio di giorni pioverà, il responso del meteo. E quindi è necessario che l’impresa edile intervenga al più presto per coprire, almeno provvisoriamente, la sommità dell’edificio. Per evitare che piova nell’appartamento. Fino a pochi giorni fa, nella casa, un tempo ricoperta di rampicanti, ha vissuto la stessa proprietaria, appassionata d’arte. Anche lei, in un certo senso, è come se fosse sopravvissuta all’incendio.

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