Vandali nei parchi: «Danni e rifiuti,
troppi i maleducati»

Olgiate Panchine rotte, bottiglie abbandonate e fontanelle abbattute nelle aree verdi della città. Il sindaco: «Noi interverremo, ma serve più civiltà»

Atti vandalici e maleducazione diffusa nei parchi e luoghi pubblici. Rotta, per l’ennesima volta, la fotocellula del cancello all’ingresso principale di villa Camilla e piegata anche quella all’entrata nei pressi di via San Gerardo.

Panchine dei parchi cittadini ciclicamente prese di mira e imbrattate con scritte varie, quando poi non vengono distrutte come una delle sedute dell’area giochi in via Einstein a Casletto o quella che nel parco di villa Peduzzi era stata sradicata e spostata a ridosso della recinzione a confine con l’Istituto superiore Terragni. Non si salvano neanche le fontane, da quelle nel parco di villa Peduzzi ripetutamente rotte, a quella abbattuta nel parco giochi a Casletto.

Scritte e disegni, anche volgari, sui muri di luoghi pubblici centrali come piazza Italia. A ciò va aggiunta una diffusa maleducazione – non circoscritta ai soli giovani e giovanissimi – che si manifesta con l’abbandono alla rinfusa di rifiuti (bottiglie di vetro e di plastica, carte, pacchetti di sigarette, etc) nei parchi (compreso il parco della Rimembranza), piazze e vie attorno a esercizi pubblici nonostante la presenza di cestini dell’immondizia.

«E’ un problema diffuso – conferma il vicesindaco Paola Vercellini – Mi capita spesso, passando dal parco di villa Camilla, di raccogliere sacchetti di patatine e altri rifiuti gettati distrattamente per terra, così come di rinvenire nella zona dove risiedo una serie di bicchieri e rifiuti vari lasciati in strada dai frequentatori di un locale pubblico e non si tratta di minorenni. E’ un problema collettivo di educazione e di rispetto di beni che sono di tutti».

«Che gusto c’è a sporcare un luogo che oltretutto si frequenta, o a rovinare la fotocellula del cancello del parco di villa Camilla? Al riguardo, nel caso si rimanesse chiusi dentro al parco, non c’è bisogno di scavalcare il cancello, mettendo i piedi sulla fotocellula con la conseguenza di romperla, ma va pigiato il pulsante presente nelle vicinanze dei cancelli d’accesso al parco».

A chi invoca l’installazione di telecamere a tutela del patrimonio pubblico oltre che per aumentare la sicurezza, il sindaco, Simone Moretti, risponde: «Non sono la soluzione. Continuo a credere che se ognuno facesse la sua parte per rendere migliore il paese in cui vive, avremmo tutti da guadagnare. Abbiamo una cittadina globalmente pulita, ordinata e decorosa, ma c’è una maleducazione di base per cui c’è chi pensa che tutto sia dovuto e che possa rompere e deturpare beni e luoghi pubblici e rimanere impunito».

Dal sindaco anche una sorta di “mea culpa”: «Non basta mettere a disposizione spazi pubblici e renderli attrattivi, si deve tutelarli anche con più tempismo nel ripristinare quanto viene danneggiato. A volte sbagliamo a non intervenire subito. Se viene fatto un imbrattamento su una panchina, rotto un cestino piuttosto che danneggiato qualsiasi altro bene pubblico, si deve provvedere subito a ripulire e sistemare per contrastare l’inciviltà con l’educazione ed evitare che degrado chiami degrado».

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