Variante, gli scavi non ripartiranno

Opera infinita. Il 2 settembre riaprirà il cantiere, ma senza esplosioni. Nonostante le rassicurazioni. Le gallerie restano ferme in attesa di trovare un sito in cui mandare il materiale che contiene idrocarburi

Solo cinque giorni fa Anas, in una lunga intervista al nostro giornale, rassicurava circa la ripresa degli scavi della variante dal 2 settembre a Colonno nella galleria di servizio “Comacina” (oltre che all’interno della galleria principale).

Ma, secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto, il 2 settembre - nonostante la presenza di alcune maestranze - ben difficilmente ci sarà la ripresa degli scavi attraverso le volate di esplosivo. Se e quando ci saranno, al momento non è dato a sapersi.

Come si temeva

Proprio come si temeva, insomma: dopo la pausa di agosto né a Colonno né a Griante si procederà con l’avanzamento delle gallerie. E per avere la controprova, basterà aspettare dieci giorni.

Il problema è sempre quello: la presenza di idrocarburi naturali nel materiale di scavo (lo “smarino”) in uscita dal portale di Colonno. Presenza che obbliga Anas e impresa a conferirlo in siti dedicati come quello di Tirano, dove lo smarino è stato utilizzato in questi mesi come sottofondo della tangenziale che si sta costruendo.

Ma Tirano, come aveva in parte evidenziato la stessa Anas durante l’ultimo Tavolo di coordinamento, ormai non sarebbe più in grado di ricevere mille metri cubi giornalieri di materiale di scavo dalla variante.

Senza questo sito di conferimento e di fronte all’impossibilità di accumulare materiale all’esterno del cantiere a Colonno, la conseguenza fisiologica è rappresentata da un nuovo stop alle volate in attesa di trovare una soluzione ad hoc. Soluzione che, come peraltro sta accadendo per Griante, nel momento in cui sarà trovata, comporterà ulteriori costi di conferimento.

Matassa

La vicenda è decisamente ingarbugliata. Di sicuro, senza la possibilità di trattare come naturale il materiale contenente piccole quantità di idrocarburi - ben diversa è la situazione di Griante, dove le quantità di arsenico sono ben più marcate - c’è il rischio concreto che la paralisi delle esplosioni si protragga a lungo anche a Colonno.

E il rischio non è solo quello, ormai inevitabile, di un ulteriore allungamento dei tempi di realizzazione. Qui il rischio è di un blocco a tempo indeterminato, nessuno sa fino a quando, per un cantiere complesso e dagli alti costi giornalieri.

Non va poi dimenticato che, al di là della questione di Colonno, resta aperta tutta la vicenda del portale nord, dove le gallerie sono ferme da mesi, anche lì in attesa di una soluzione e di un’intesa economica.

Commissario

Confidando che Anas possa fornire nuove concrete rassicurazioni sulla ripresa delle “volate” a partire dal 2 settembre, a questo punto torna d’attualità e d’urgenza la proposta di nominare un Commissario straordinario, in grado di sbrogliare una matassa sempre più intricata. Commissario che le istituzioni territoriali auspicano e che vorrebbero fosse un tecnico e non un politico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA