Cronaca / Lago e valli
Sabato 01 Febbraio 2025
Variante Tremezzina: lontano l’accordo sulla ripresa dei lavori
Esclusiva Nuvole grigie sul futuro del collegamento in galleria tra Colonno e Griante: non si scava da sette mesi. L’azienda incaricata dei lavori chiede altri soldi, l’Anas non ci sente. E intanto il prefetto convoca Provincia e sindaci
Si torna a parlare della Variante della Tremezzina. E tra due settimane Anas dovrà finalmente giocare a carte scoperte davanti al prefetto, presidente provinciale e sindaci. E questo perché a valle della determina del Collegio consultivo tecnico - relativa alle richieste dell’impresa che ha in essere il maxi appalto da 412 milioni di euro per realizzare i 9,8 chilometri tra Colonno e Griante - l’accordo tra Anas (stazione appaltante) e l’impresa sembrerebbe decisamente lontano.
Dunque pesanti nuvole grigie - in linea con il meteo di questi giorni - paiono destinate a tornare ad annidarsi sull’iter dell’infrastruttura, tanto che in zona si percepisce un’aria di dismissione (poi spiegheremo il perché) più che di fermento generato da un andirivieni di mezzi meccanici, che oggi non c’è.
La questione ruoterebbe attorno agli extra-costi legati anzitutto al trasporto e soprattutto al conferimento dei materiali di scavo in uscita in primis da Griante. La cifra emersa unita ad una ricalibratura dei costi generali dentro la perizia di variante sarebbe decisamente elevata, tale per cui nonostante l’iter concluso all’interno del Collegio consultivo tecnico la ripresa degli scavi e dunque la prosecuzione del cantiere è tutt’altro che scontata. Tra due settimane sapremo. E questo perché l’intenzione del prefetto è di convocare il Tavolo istituzionale - secondo le (poche) informazioni filtrate - per la seconda settimana di febbraio.
In quella sede Anas dovrà ufficializzare l’iter oppure annunciare quale strada (per rimanere in tema) verrà seguita. Al momento impossibile parlare di numeri e cioè a quanto ammontano gli extra costi, visto che le cifre sono coperte da un comprensibile riserbo. Si tratterebbe comunque di una cifra ben superiore a quanto paventato in questi mesi.
Sette mesi senza scavi cominciano a farsi sentire anche nell’ottica generale dell’andamento del cantiere. Secondo alcune indiscrezioni una parte del personale sarebbe già stata dislocata in altri cantieri, a cominciare da quello per la variante di Tirano. Inutile dire che a questo punto anche la data di fine aprile per la ripresa degli scavi è tutt’altro che confermata.
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