Via Perti, consiglio d’istituto contrario alla chiusura della scuola: in un video le ragioni

Como Il filmato di tre minuti pubblicato. Nel video, il presidente del consiglio d’istituto Como Borgovico, Simone Molteni realizza un tour guidato della primaria e dell’asilo Carluccio raccontando le realtà scolastiche ai cittadini

Como

«L’abbiamo fatto perché questa decisione comporterebbe uno spreco del denaro pubblico già investito in queste scuole e avrebbe conseguenze negative su tutte le scuole del territorio». Così Simone Molteni, presidente del consiglio d’istituto Como Borgovico, in un video lanciato su Youtube, che sta già raggiungendo diversi comaschi tramite i social, spiega la decisione presa dall’istituto scolastico contro il piano di riorganizzazione della rete scolastica predisposto dall’amministrazione comunale di Como. Due, come è ormai ben noto, le scuole dell’istituto Como Borgovico coinvolte nel piano di chiusura: la scuola d’infanzia Carluccio, di via Volta, e la primaria N. Sauro di via Perti.

Tra i progetti finanziati con risorse pubbliche all’interno della scuola primaria e dell’asilo, nel video viene mostrato lo spazio esterno della scuola primaria, “Celestial Garden”, oltre ai bagni recentemente ristrutturati. Nel video viene anche mostrata una cifra, 69.555 euro, che corrisponde al fondo europeo di sviluppo regione “React-Eu”, per l’assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa, utilizzati per la realizzazione di reti locali, cablate e wireless. Oltre a questi si citano anche altre iniziative realizzate grazie a bandi vinti dall’istituto e ai piani del Pnrr, come l’aula multimediale, che comprende anche la biblioteca (in questo caso si parla di 386mila euro investiti).

«Chiudere le due scuole vorrebbe dire andare a perdere i soldi appena investiti» spiega Molteni, nel suo intervento video che mostra allo spettatore anche le diverse aree delle due scuole, dalle aule alle zone esterne. «Il Comune si basa su dati di partenza inesatti» commenta il presidente del consiglio d’istituto Como Borgovico, come già era stato esplicitato nel verbale di fine settembre con cui i membri del consiglio avevano votato contro la decisione della giunta (il parere del consiglio d’istituto, in questi casi, è obbligatorio ma non vincolante ai fini dell’attuazione del piano comunale).Il riferimento di Molteni è a quanto riportato nel “piano di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche”, un documento con cui la giunta ha informato l’amministrazione provinciale sulle intenzioni relative alla chiusura di altri sei istituti scolastici, oltre ai due di cui già era stata data notizia prima di settembre.

Nel documento, a proposito della scuola N. Sauro di via Perti il Comune sottolineava alcuni problemi strutturali dell’edificio: le capriate lignee che sorreggono il manto di copertura sono deformate; i frontalini lapidei e in calcestruzzo delle grondaie sono a rischio di caduta; l’intonaco delle facciate presenta lesioni sul 50% della superficie; i solai manifestano significative oscillazioni; servizi igienici, impianti idrico e termo sanitari, impianto elettrico e sistema antincendio da rifare. Nel video, Molteni, si propone di mostrare una realtà differente da quella fotografata nel documento presentato dal Comune e invita genitori, docenti e cittadini a riportare la discussione sul tema della chiusura delle scuole a un tavolo di lavoro tecnico, lasciando da parte le polemiche emerse nelle ultime settimane.

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antonio alessi

6 mesi

La corte dei conti che ne pensa?

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Luigi Ciullo

6 mesi

Come commenteranno questo autorevole e documentato intervento l’assessore all’istruzione e il dirigente di settore? Le parole del presidente del consiglio d’istituto suonano come atto di accusa che chiama in causa marchiane inesattezze del Comune. E i contribuenti si chiedono legittimamente come si possa solo pensare di chiudere scuole recentemente vincitrici di bandi europei, dichiarando allo scopo dati vistosamente inesatti sui documenti ufficiali. Appare inevitabile un’inchiesta per far luce su eventuali omissioni e portare allo scoperto tutte le responsabilità di questa scellerata decisione del Sindaco di Como.

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Massimo Riva

6 mesi

"Spreco del denaro pubblico già investito in queste scuole." "Chiudere vorrebbe dire andare a perdere i soldi appena investiti". Virgolettato. Basterebbero da sole le due frasi, nel mondo civilizzato credo, no? Senonché, un paio di domande: a) il Sindaco, quando ha avviato il piano di chiusura in essere, era a conoscenza di questi quasi 450.000 euro (sommo le cifre menzionate) investiti da poco? Se si, l'ha detto? E se l'ha detto, come ha giustificato l'eventuale considerato spreco? b) se non ne era a conoscenza o se non l'avesse proprio detto apposta, non ne nasce un problema di natura maggiore, bordeggiando nel secondo caso il dolo eventuale? Chiedo, per un amico. Proposta, per entrambi i casi: sia per il sì che per il no, se il Sindaco intende persistere nel suo piano di chiusure (il piano è suo, mica della maggioranza che non possiede voce sua propria), allora ci lascia gentilmente sua sponte la propria indennità (ora aumentata a partire dal gennaio 2024) di euro 9660 lordi fino alla fine del mandato, giugno '27. Non arriviamo al totale ma intanto ci avviciniamo un bel po'. Lo so, è mera pecunia. Ma non dimentichiamo che costui ragiona per pecunia; ha mandato a casa seduta stante una assessora perché non era produttiva e costava al pubblico. Perciò, ragioniamo uguale. Poi, vabbè, non andiamo a pensare a oltre il primo mandato perché ovviamente questo nemmeno arriva al ballottaggio al prossimo giro di giostra.

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Cumasch

6 mesi

Nn arriva al ballottaggio solo perché nn è uno yes man di pd lega e via dicendo … solo perché l attuale sindaco sta facendo quello che dovevano fare i suoi predecessori??? Signor riva