Zelensky al Forum: il tema della pace
al centro dei lavori

Prima giornata Il presidente ucraino a Villa d’Este ha rilanciato la richiesta di aiuto ai Paesi occidentali. «La guerra in Russia, così Putin spinto a trattare»

Prima giornata del Forum e Cernobbio subito fulcro della politica internazionale. «Ancora non basta» ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invitato a Villa d’Este da The European House – Ambrosetti. Nel discorso ha ringraziato l’Europa e l’Italia per l’aiuto nella guerra contro la Russia e chiesto maggior aiuto. Ma ha anche accennato al momento della ricostruzione e al contributo delle imprese italiane in quella occasione. Zelensky ha soprattutto elencato le vittime e i danni degli attacchi russi più recenti descrivendo un Paese al collasso umanitario, sociale ed economico.

«L’Ucraina vuole mettere fine alla guerra ma non attraverso al distruzione di una nazione. La Russia non ci lascia altra scelta se non la lotta e siamo sottoposti costantemente a minaccia – ha detto – vogliamo mettere i nostri cittadini in sicurezza. È troppo da chiedere? Stiamo costruendo rifugi sotterranei per i civili e per i militari e stiamo portando la guerra in Russia per far sentire a Putin la pressione che porti alla necessità della pace».

Ha insistito invece sulla necessità di aprire il dialogo con Kiev e con Mosca Viktor Orbán, primo ministro dell’Ungheria e presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea: «Ho esperienza di guerre, ho vissuto quella dei Balcani vicinissima a noi e quella in Georgia e non c’è nessuna possibilità che si possa ristabilire la pace se non c’è un cessate il fuoco». Ha poi spiegato la necessità di mantenere linee politiche distinte in Europa su alcuni temi che implicano scelte nazionali, sensibilità e investimenti sociali differenti. È il caso dei temi che riguardano i migranti e le politiche per la famiglia.

Italia e Asia

In mattinata il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha descritto il ruolo strategico del suo Paese, anche da un punto di vista di fornitore di energia, in quello che si profila come un nuovo scenario geopolitico che vede cambiare gli equilibri e aprirsi nuove opportunità per i paesi del centro Asia.

Il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale è stato descritto dal ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, anche vice Presidente del Consiglio, che ha spiegato il ruolo strategico dell’Italia anche nei confronti del continente africano. I riferimento restano l’Europa e gli Stati Uniti, ma non ha escluso in ruolo propositivo in altri scenari.

E sull’Europa ha insistito anche il presidente Sergio Mattarella in video collegamento dal Quirinale. «Le critiche rivolte al progetto europeo - ha detto lo vogliono, di volta in volta, come una mera utopia consolatoria, frutto delle sofferenze della seconda guerra mondiale, oppure lo definiscono talvolta come espressione funzionale del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale».

Le critiche

«Sovente i critici omettono due aspetti - ha proseguito - anzitutto l’ Unione europea è il primo esercizio di questa natura caratterizzato dalla partecipazione diretta dei popoli alle decisioni; inoltre, le scelte che, talvolta, sono oggetto di polemiche a livello locale - sconcertanti quando derivano da protagonisti che han preso parte a questi passaggi - sono il frutto non di normative imposte da oscuri poteri, bensì sono concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento Europeo, con procedimenti partecipati e trasparenti»

Contestualmente sono state presentate le ricerche sull’Intelligenza Artificiale che plasmerà la società del futuro e dove le imprese italiane, soprattutto le Pmi, sono indietro in termini di formazione e quindi di utilizzo. Ma c’è margine per migliorare.

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