Meloni e Conte
Chi è il cocco
di Donald Trump?

Giuseppe Conte, soprannominato “Giuseppi” da Donald Trump in un celebre tweet, rimane una figura enigmatica. Pur erede del Movimento 5 Stelle, ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio senza mai essere formalmente iscritto al partito. Solo anni dopo, una nota del 2021 lo certifica tra gli “eletti”.Non è certo se sia stato politicamente “battezzato” nel Movimento, ma è naturale pensare di sì: altrimenti, difficilmente avrebbe orchestrato quel “patricidio” che ha segnato la fine dell’era Grillo. Ma torniamo a Giuseppi, che sembra non vedere l’ora di incontrare, in qualità di leader dei 5 Stelle, il tycoon americano. Magari per dirgli – un po’ come faceva Pippo Baudo ai suoi tempi -: “Te lo dico io chi è la Meloni!”.

Perché sì, Conte fatica a digerire i complimenti che Trump, imminente Presidente degli Stati Uniti (si insedierà il 20 gennaio), sta riservando a Giorgia Meloni, leader dei Conservatori europei e primo ministro italiano. In fondo, Conte sperava di rimanere il “cocchino” di Trump… anche se pubblicamente, ai tempi della campagna presidenziale americana, sembrava tifare per Kamala Harris, dentro di sé desiderava Donald. Ma quando, l’altro giorno, lo ha visto parlare compiaciuto con Giorgia Meloni a Parigi, gli è venuto un colpo. E un altro colpo, ancora più grande, lo ha avuto leggendo i messaggi di stima che Trump ha dedicato alla nostra Presidente del Consiglio. Non gli era bastato l’eco dell’incontro tra la Meloni ed Elon Musk: adesso c’è pure Trump. Ma Conte non si darà per vinto. Alla prima occasione, si lancerà ai piedi di Donald e, come fece Rutelli con Berlusconi, gli dirà: “A tycoon, ricordate de me!”.

Manlio Tedesconi

La replica di Asf
a un lettore

In merito alla lettera pubblicata sull’edizione di mercoledì 11 dicembre, inviata del signor Cotogno, Asf Autolinee chiede di poter chiarire la situazione portata all’attenzione dal Vostro lettore.

Nella lettera viene contestata l’assenza – prevalentemente nell’orario serale - di corse delle linee 2, 11 e 1 per la giornata dell’8 dicembre. Una contestazione – che l’azienda conferma e di cui si scusa con l’utenza interessata – molto circostanziata e precisa.

Ciò che non corrisponde invece al vero è che il servizio, da qualche mese, non sia più “adeguato e affidabile”. Alcune cancellazioni, come sottolineato dallo stesso lettore-utente, improvvise e ovviamente non volute, né tantomeno programmate dall’azienda, sono legate ad assenze impreviste di personale, per malattie, permessi e ferie che, storicamente, in questo momento dell’anno incidono notevolmente nella disponibilità della forza lavoro nel personale viaggiante. Non è nemmeno così immediato e di routine, sempre come suggerisce il signor Cotogno, “trovare solamente cinque conducenti disponibili”: per questioni contrattuali, non è possibile spostare velocemente autisti da una linea e/o turno all’altro. Lo sforzo dell’azienda, come testimoniato dai fatti, è garantire un servizio sempre migliore e adeguato, soprattutto con il potenziamento della forza lavoro, tramite la formazione assicurata dall’Academy di nuovi autisti e il reclutamento di autisti esperti tramite concorso: un doppio canale che ha portato nell’ultimo anno all’assunzione di 45 nuovi autisti.

Asf Como

Ufficio stampa

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