Giorgi verso le Olimpiadi: «Mamma ti alleno io»

Protagonisti E’ molto presente il figlio Leone che partecipa a gran parte degli allenamenti della mamma

Eleonora Giorgi non sfilerà oggi con la squadra italiana nell’apertura delle Olimpiadi di Parigi. La cabiatese (34 anni) ha preferito restare a Milano, dove abita da alcuni anni, per proseguire nell’intensa preparazione per la venti chilometri di marcia, prevista per giovedì 1 agosto, con il via alle 9.30 (assegnerà la prima medaglia dell’atletica al femminile). La portacolori delle Fiamme Azzurre entrerà così nel ristretto gruppo di atleti ed atlete che hanno partecipato a quattro Olimpiadi. La comasca ha debuttato a Londra 2012, per proseguire poi con Rio 2016 e Tokyo 2020 (si è svolta nel 2021 e per la marcia le gare si sono disputate a Sapporo). Sarà però la prima da mamma del piccolo Leone, nato nel novembre 2022. La cabiatese è una delle tante atlete che sono ritornate all’agonismo dopo la maternità ed hanno ottenuto dei risultati prestigiosi, come la qualificazione per le Olimpiadi. «Di sicuro fare la mamma è uno dei mestieri più difficili del mondo perché non si è preparati e perché ogni bambino è un nuovo mondo da scoprire e al quale prendere le misure -dice Giorgi -. Fare la mamma-atleta è una sfida nella sfida, bisogna studiare una tattica, come in gara, e sapersi organizzare: quando ho finito l’allenamento, sono così stanca che vorrei solo riposare e invece Leone richiede energia, voglia di giocare insieme». Nel duro compito di mamma, la cabiatese è aiutata dal compagno, Matteo Giupponi: anche lui è un campione di marcia ma a Parigi non andrà a causa di un problema fisico. Uno stop che, probabilmente ha impedito alla coppia di poter essere al via nella novità della gara mista (uomo-donna). E’ invece molto presente il figlio Leone che partecipa a gran parte degli allenamenti della mamma. «Non è da tutte avere un portaborracce personale -racconta Giorgi -. Magari mi porta da bere più volte di quanto sia necessario, ma è bellissimo averlo accanto a me durante la “dura” fatica della preparazione». La campionessa, cresciuta nell’Atletica Mariano ha preferito restare a Milano, senza andare in ritiro, anche per avere accanto il figlio e il compagno. «Diciamo che gli allenamenti mi hanno pesato di meno, anche se sono stati più impegnativi con la presenza di Leone -spiega -. L’ho portato al campo a Milano e lui si è divertito. Tra un tiro al pallone e l’altro (adesso è preso dal calcio, speriamo poi si appassioni anche alla marcia come i suoi genitori) mi portava la borraccia per dissetarmi. Ed è stato anche un modo per spezzare la ripetitività degli allenamenti». A Parigi avrà quindi un super tifoso in più e questo potrebbe essere un ulteriore stimolo per andare più forte (sempre nei limiti del regolamento della marcia, ovviamente). «Per il momento non abbiamo ancora deciso se Leone verrà a vedermi -conclude Giorgi -. E’ troppo impegnativo, anche se mi farebbe molto piacere. Decideremo a ridosso della gara». Comunque vada a finire la gara (la venti non è il massimo per la cabiatese) la comasca entrerà nella storia delle Olimpiadi.

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