La Albate di Ali davanti alla tv. «Ti aspettiamo»

Ieri all’oratorio locale salone pieno per assistere alla sua gara

Salone tv dell’oratorio di Albate. Sono le 19.45 e la gente comincia ad affluire. Ha organizzato tutto Luigino Nessi, anima di questa piccola comunità sempre unita: porte aperte, per vedere tutti insieme la gara del loro figlio sportivo, che ha sempre abitato qui, e che qui è cresciuto anche come atleta. In platea c’è Ettore Lai, ex dirigente dell’atletica dell’Albatese: «La prima vota che l’ho visto avrà avuto 5-6 anni. Non stava mai fermo. E quando ha cimentarsi con la velocità, era già un piccolo fenomeno».

Le sue figlie lo hanno allenato, dopo Katia Besseghini che lo ha aiutato a formarsi: «Katia ha una energia speciale», dicono tutti qui. C’è Matteo Muscionico. Che correva con lui. Ci sono i bambini con il tricolore in mano, come alle partite della Nazionale. E Nessi, che dell’Albatese è stato presidente, ricorda. «Ho fatto lo speaker alla prima corsa campestre che ha fatto, qui ad Albate». Parte il collegamento, e salta fuori quel magico collegamento tra un atleta famoso e la sua comunità. La comunità sono quelle case là in fondo che scorgi dalle finestre, e le facce emozionate di chi è seduto con il naso all’insù davanti al televisore, come se Chituru fosse uno di famiglia. Affetto vero.

«Ci ha portato alle Olimpiadi. Grazie Chituru», sussurra una donna. Un altro mostra il petto: «Albate ha avuto anche Invernizzi (calcio, ndr) e Vernizzi (ginnastica, ndr), grandi sportivi». Che sembra uno scioglilingua, ma non lo è. Lo inquadrano: «Eccolo! Uuuh, i capelli rossi. Metti dentro la maglietta, Chituru, che fa resistenza all’aria...». Scatto, fa fatica, non recupera. E’ fuori. Tutto seguito in religioso silenzio. Troppa tensione. «Peccato», fa uno. «Brutto avvio», fa un altro. Per consolazione spunta un’anguria; bianca rossa e verde. Nessi promette: «Quando torna, lo aspettiamo qui». Per dirgli grazie.

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