«Quando è uscito il 9”96 non ci credevo»

Atletica Non si è ancora spenta l’eco del tempone del velocista di Albate sui 100 metri di Torku in Finlandia

C’è tanto da festeggiare nel 9”96 di Chituru Ali realizzato martedì sera a Turku, in Finlandia nei 100 metri. Grazie alla prima volta in carriera sotto il muro dei dieci secondi, l’albatese (25 anni) incassa il biglietto diretto per le Olimpiadi di Parigi.

Spodestati Tortu e Mennea

Poi si gode la seconda posizione nella graduatoria italiana di tutti i tempi alle spalle di Marcell Jacobs, davanti a Filippo Tortu e Pietro Mennea (il che vuol dire che è entrato nella storia dell’atletica nazionale). Infine - e non è da poco -balza al 12° posto nella lista stagionale sulla distanza. Un dato quest’ultimo che letto in ottica olimpica, alimenta la speranza di vedere il comasco nella finale.

Anche perché il portacolori delle Fiamme Gialle è preceduto nella graduatoria da avversari che sono andati più veloci al massimo di 3 centesimi. E l’Ali visto volare in Finlandia ha ancora dei margini di miglioramento.

Ormai è inutile stupirsi a ogni nuova impresa dell’albatese. Bisogna “rassegnarsi” all’idea che sia uno dei più forti velocisti al Mondo e che fa parte di diritto dell’èlite della gara regina alle Olimpiadi. «Obiettivo raggiunto: 9,96, sotto i “maledetti” 10», il commento a caldo del comasco, quasi a scrollarsi di dosso un traguardo che era diventato una piccola ossessione.

«Questo vuole dire Parigi, questo vuol dire Olimpiadi - ha aggiunto -. Un sogno che si avvera, un traguardo che ho voluto con tutto me stesso e che onorerò al massimo».

C’è anche il tempo per rivedere, con calma, la gara. «Ho corso forte, al fianco di uno che mica va piano - ha spiegato -. Era tutto perfetto, condizioni al top, io “a bomba”. Quando è uscito 9”96 non ci potevo credere. Marcell (Jacobs ndr) mi urlava “Hai visto cosa hai fatto?” e mi abbracciava. Io aspettavo il vento per avere la conferma (nelle batterie Eolo aveva impedito l’omologazione del 10”01, nda) ma ero sicuro che fosse buono».

Stia tranquillo chi si preoccupa per un calo di tensione e di concentrazione, dopo l’exploit. Ali ha fame di vittorie e vuole andare sempre più forte. Ed è maturato in maniera esponenziale, tanto che nel bel mezzo dei festeggiamenti (era la prima volta di due italiani sotto i dieci nella stessa gara) ha avuto anche modo di trovare dei difetti da limare nelle prossime settimane.

«Irrigidito nel finale»

«Mi sono un po’ irrigidito sul finale, sicuramente perché stavo spingendo, e per le tante gare che ho fatto in questa prima parte di stagione - ha spiegato -. Sono mancate un po’ di frequenze negli ultimi metri, ma in partenza c’ero, ero con tutti gli altri».

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