Atletica / Como città
Martedì 11 Febbraio 2025
Virna “archiviata”, ma felice: «Era ora che mi battessero»
Atletica Dopo quasi trent’anni è caduto il record di De Angeli sui 400 indoor
«Era ora». Virna De Angeli non è certo rimasta male dall’aver visto venerdì scorso cadere, per mano di Alice Mangione, il record italiano assoluto nei 400 piani al coperto che pure le apparteneva. Eppure il suo era uno dei primati più longevi in Italia, visto che risaliva al 10 marzo 1996 a Stoccolma.
La velocista siciliana per poterlo cancellare ha dovuto scendere sotto il muro dei 52 secondi, arrivando a 51”75. «Sono felice che il mio record di 52”17 sia “finalmente” caduto -spiega la “Gazzella del Lario” -. Erano anni che ogni volta che vedevo una gara dei 400 indoor in televisione, speravo che fosse la volta buona. E invece non accadeva e mi chiedevo come fosse possibile. Adesso che è successo potrò guardare le gare più rilassata».
Le congratulazioni
A conferma che non ci sia rimasta male, il messaggio di congratulazioni (uno dei primi) alla neo primatista che sui social ha scritto: «Dopo quasi 30 anni prendo il testimone dalla grandissima Virna De Angeli, che non ha perso un attimo per complimentarsi».
«Seguo Alice da diversi anni e ci sentiamo con i messaggi - fa sapere la comasca, 48 anni -. E sono felicissima che sia stata lei a far cadere il mio primato. Era un po’ che ci girava intorno e fra tutte è quella che meritava di più di riuscirci. È in continua crescita e poi si dedica con passione all’atletica. Ha davanti dei margini di miglioramento e per lei, sono sicura, è un punto di partenza. Anche perché in pratica ha corso da sola: in una gara più tirata può scendere ancora».
Eppure De Angeli era affezionata al record sui 400 indoor. Non a caso l’ha definita la sua gara preferita. «Lo confermo - assicura -. E non solo per i due giri di pista, previsti al coperto. Io ho sempre preferito il contatto fisico, come nelle indoor, dove c’è anche più agonismo. Si può correre in scia e hai la possibilità di gestire la gara, rispetto alle altre e di impostarla come vuoi. Hai la possibilità di lavorare con intelligenza, dal primo all’ultimo metro».
Le restano i primati giovanili
La velocista è sorpresa che il suo record sia resistito così a lungo. «Anche perché l’atletica ha fatto passi da gigante nelle metodologie di allenamento e anche nelle scarpe: quelle attuali sono incredibili. Però se il mio tempo è rimasto lì, vuol dire che allora andavo forte. Chissà cosa avrei potuto fare, gareggiando adesso».
A Virna rimangono ancora alcuni record giovanili. «Ma a breve cadranno anche loro - afferma -. Adesso le migliori juniores vanno decisamente forte. Anche perché ormai si allenano tutta la settimana, come delle professioniste. Ai miei tempi invece nelle categorie giovanili ci si allenava due, al massimo tre giorni a settimana».
© RIPRODUZIONE RISERVATA