Chinellato, che impresa ad Avellino

Personaggio Quello che ha fatto la sua Del Fes Avellino nei playoff della serie B nazionale di basket, con la promozione in serie A2, è stato pazzesco

Riccardo Chinellato lo definisce “un miracolo sportivo”. Ma quello che ha fatto la sua Del Fes Avellino nei playoff della serie B nazionale di basket, con la promozione in serie A2, è stata una impresa pazzesca: per due volte infatti, nella semifinale con la Pielle Livorno e in finale contro la Herons Montecatini, gli irpini hanno ribaltato la serie da 0-2 a 3-2 e oltretutto in entrambi i casi con il campo a sfavore. «Abbiamo dimostrato – dice la 24enne ala di San Fermo della Battaglia -, non una ma due volte, che partendo 0-2 si può fare».

Ma andiamo con ordine. Chinellato arriva ad Avellino a novembre dopo la rottura con Omegna. «Era appena cambiato l’allenatore, e abbiamo passato un mese infernale di sconfitte. Poi abbiamo iniziato a capirci in campo, e nelle ultime dieci giornate abbiamo portato a casa dei risultati importanti».

Avellino entra così nei playoff da quinta nella griglia. «Quindi sempre con il campo a sfavore. Nella prima partita con San Vendemiano prendiamo una batosta. Poi però vinciamo la serie 3-1».

In semifinale ecco la capolista Pielle, che aveva chiuso la regular season con 18 punti di distacco da voi. «E con 16 vittorie di fila. Abbiamo giocato le prime due gare da loro in un ambiente incredibile: perdiamo -19 e -18 e pensiamo, qua è finito il nostro cammino. Invece mettiamo a posto due cose tatticamente, il nostro pubblico ci aiuta a pareggiare la serie, e gara-5 a Livorno ce la giochiamo».

Stesso film nella finale con la Herons. «La prima gara la buttiamo via, la seconda non la giochiamo. Poi si ripete il copione di Livorno. Rimontiamo la serie e a Montecatini vinciamo la quinta».

Grande festa per Avellino, che così torna alla ribalta. Non con la Scandone che dopo i fasti in serie A è fallita nel 2021, bensì con la Del Fes che nello stesso anno compra il titolo della B. «Ma ad Avellino non c’è differenza, perché vedono il basket come una sola cosa. Cioè è una città che è è fanatica dello sport in generale. Noi abbiamo risvegliato la passione per la pallacanestro, e da 500 spettatori siamo arrivati a 2700 in finale».

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