«A me gli occhi»: è la Cantù di mago Basile

Basket Le due partite a Livigno contro Cremona e Trento hanno confermato l’alto livello del roster di Brienza

A lui gli occhi. È già la Cantù di mago Grant Basile.Che fa giochi di prestigio e che a soli 24 anni si è già preso l’Acqua S. Bernardo sulle spalle. Il mini ritiro di Livigno, con le due amichevoli contro Cremona e Trento, ha confermato la bontà del roster di coach Brienza. E l’americano lungo ha saputo toccare le corde giuste di un complesso che, pur alle prime battute stagionali, sa come muoversi.

Kevin McGee - uno al quale, come ai gatti, non devi insegnare ad arrampicare - l’ha capito fin da subito. Prendendo il giovane connazionale sotto l’ala protettrice. Una parola buona, un consiglio e, perché no?, un rimbrotto. Tutto fa brodo e fa squadra, il resto viene di conseguenza.

La stella polare

I due sono destinati a diventare la stella polare del gruppo nel quale si è iniziato ad apprezzare la leadeship in regia di Andrea De Nicolao, la verve atletica di Fabio Valentini, l’abnegazione di Matteo Piccoli, la vivacità, i piedi e le mani di Joonas Riisma e la presenza in area di Luca Possamai, centro che - appena si convincerà del potenziale e lo libererà - potrà diventare un fattore vero.

Questo per parlare dei nuovi, visto che chi c’era già rappresenta una garanzia. A cominciare da Riccardo Moraschini, che in Alta Valtellina abbiamo visto lavorare da solo senza risparmiarsi e provare anche a tirare. Capitan Filippo Baldi Rossi è come uno di quei pezzi di alta moda che non tramontano mai: una sicurezza, oltreché il collante.

E peccato per Christian Burns e per l’infortunio dovuto a una botta a un ginocchio: per quanto visto fin qui, fino a cioè la sfida con Cremona, anche e soprattutto per lo spirito, l’ala pivot di Trenton vista la scorsa stagione non è nemmeno lontana parente di quella apprezzata ora. La considerazione del tecnico e l’essere al centro del progetto sono le vitamine che stanno dando spinta al naturalizzato italiano.

Gira e rigira, però, alla fine spunta sempre Grant Basile. Che ha avuto un impatto devastante su questa pre season. Dopo averlo visto all’opera l’anno scorso, aver spazzolato Cantù in maglia Orzinuovi al PalaBertocchi, aver registrato la sfacciataggine sotto forma di smargiassata con il bacio spedito ai tifosi avversari dalla lunetta, avevamo buone sensazioni. Ma lui sta andando oltre tutte le aspettative.

Che operazione

La qual cosa non fa che evidenziare il capolavoro dell’ingaggio del gm Sandro Santoro, il primo insieme a Brienza a convincersi della necessità dell’operazione. D’altronde lo dicevano le statistiche della stagione: malgrado la retrocessione dell’Agribertocchi, il giocatore aveva chiuso con numeri da straniero importante. E, adesso che è partito ancora meglio, c’è la concreta possibilità che possa lasciare un segno anche in campionato. Soprattutto perché supportato da una squadra di gran talento e ambizioni ancora maggiori.

Opposto a due squadre di serie A e al muro di sei-stranieri-sei Basile ha messo a segno 16 punti il primo giorno contro Cremona e 35 con Trento. Lungo puro, uso del corpo fenomenale e rimbalzi, può giocare da “4” e da “5” e ha fatto “venir giù” più di una volta il PalaTeola quando ha deciso di mettersi in proprio e attaccare il ferro con disinvoltura, schiacciando. È quello che forse cercava la gente di Cantù

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