Accelerata Cantù: ci prova con Hogue, ex Trento e Rieti

Non può che essere stata la pesante sconfitta di ieri a Pesaro a scatenare voci e rumors sui movimenti di Pallacanestro Cantù, che avrebbe deciso di correre ai ripari. E c’è un nome, tra i tanti che si fanno, che sembra fare proprio al caso della S.Bernardo: Dustin Hogue.

Come è noto, il passaggio allo status di italiano di Grant Basile ha aperto inediti scenari di mercato, con la possibilità di aggiungere, anche subito, un nuovo straniero. E il gm Sandro Santoro e l’allenatore Nicola Brienza ci stanno pensando dal giorno della chiamata in azzurro dell’ala.

Ampio, per non dire amplissimo, il ventaglio delle ipotesi prese in considerazione. Da quella più naturale, ovvero un lungo per presidiare l’area, a quella più suggestiva, come un giocatore più perimetrale per garantire punti alla squadra e ruotare su un paio di ruoli, se non tre.

Per ognuna delle soluzioni, più di un nome. Anche se il più quotato, nelle ultime ore, parrebbe proprio Hogue, già visto in Italia, l’ultima volta proprio l’anno scorso a Rieti in A2. Il “pivot bonsai” piace un sacco al tecnico canturino. Anche perché devono avergliene già parlato molto bene una volta arrivato a Trento, visto che quando Brienza cominciava il 198 centimetri classe 1992 chiudeva la sua prima esperienza in serie A. Esperienza nella quale, però, una stagione (la 2016/17) l’ha giocata con Filippo Baldi Rossi.

Hogue, pur potendo ricoprire anche il ruolo di ala grande, gioca spesso da centro, perché la fisicità, la verticalità e l’atletismo lo portano a essere un atleta non facile da marcare per i lunghi avversari. Nella scorsa stagione, a Rieti, in 32 presenze tra prima fase e orologio ha viaggiato a 12,5 punti e 6,2 rimbalzi di media. I suoi playoff sono però terminati anzitempo per via di una disinserzione completa del tendine del tricipite brachiale del braccio sinistro rimediata durante gara 3 del quarto di finale vinto contro Rimini.