Avviso Baldi Rossi: «Cantù, le partite durano 40 minuti»

Il capitano “rivive” la partita con Rimini «Siamo andati ancora a sprazzi, serve più continuità»

«Rivedendolo, ammetto che la stoppata potesse anche essere regolare. Ma non è per un presunto errore arbitrale che abbiamo perso contro Rimini». Arriva la retromarcia del capitano. Filippo Baldi Rossi, dopo aver rivisto l’azione “incriminata”, almeno apre la via del dubbio. Ha avuto tra le mani la palla del controsorpasso e della vittoria, è andato a canestro, ma ha subìto la stoppata di un Johnson in versione extralusso.

Baldi Rossi ripercorre gli ultimi istanti della partita di domenica scorsa: «Il coach aveva disegnato una situazione per il tiro di Bucarelli, loro hanno provato ad anticipare tutti i passaggi. Avevo io il pallone, mancavano tre secondi e c’era spazio per attaccare il canestro: è raro che io metta la palla a terra, ho anche pensato di schiacciare, ma mentre ero in aria ho temuto che il tempo scadesse con la palla in mano. Ho appoggiato ed è arrivato Johnson. Per non perdere tempo, ho appoggiato al tabellone. Lì per lì ho pensato fosse canestro buono, ma ci sta che un arbitro abbia preso una decisione diversa e forse, anche giusta».

Resta il fatto che quello successo nei 39’57” precedenti meriterebbe un’attenta analisi. Cantù, contro una squadra non di primissimo piano, sebbene in lotta per i playoff, ha ancora palesato delle difficoltà: «Serve una premessa – dice Baldi Rossi -: siamo in un momento della stagione in cui abbiamo toccato con mano le ambizioni, più o meno elevate, di tutte le squadre. La fine si avvicina e tutte hanno obiettivi da conquistare».

Il problema quindi quel è? «Cagnardi ci ha messo anche stavolta in allerta, ha insistito sull’approccio e su come affrontare queste squadre, contro cui giochiamo sempre un po’ a sprazzi. A Rimini abbiamo concesso la possibilità di tornare in partita e, conoscendoli, sapevo che non sarebbero mai morti». Ne è uscita una sconfitta che ha gettato ancora dubbi sulla squadra: «Ma sappiamo anche che, nei momenti di difficoltà, solitamente la squadra reagisce bene. Abbiamo sbagliato a non capitalizzare il break, subendo un controbreak importante: dobbiamo mentalizzarci molto su noi stessi e pensare che le partite durano 40 minuti e che per 40 minuti non si può lasciare il gas. Perché poi capita di prendere tre bombe a 1’40” dal termine…».

Si è anche riaperto il dibattito sulla necessità o meno che società torni sul mercato, ipotesi per ora smentita dal gm Santoro: «Non devo parlare io di mercato. Se la società ritiene che ci sia bisogno di un rinforzo, ben venga, anche se abbiamo dimostrato di potercela giocare contro tutti, anche nelle difficoltà. Ora affronteremo squadre attrezzate e lunghe: anche noi lo siamo, ma la stagione è stata travagliata e stiamo entrando nel momento delicato. E poi si faranno i conti, a partire dalla Coppa Italia».

Intanto, domenica Cantù sarà di scena a Chiusi, altra sfida contro una squadra non di prima fascia: «Loro a Treviglio hanno provato a competere contro una squadra ambiziosa, non sarà tanto diverso domenica. Dobbiamo prenderci tutto noi, dobbiamo farlo per noi e basta, senza guardare al risultato degli altri. Vogliamo ritrovare efficacia e consistenza, oltre a quella serenità che servirebbe per affrontare al meglio le prossime sfide».

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