Pallacanestro Cantù / Erba
Giovedì 09 Gennaio 2025
Baldi Rossi: «C’è da migliorare in attacco»
Intervista con il capitano dell’Acqua S.Bernardo Cantù: «Non dobbiamo però perdere solidità in difesa»
Bilancio di fine andata, tra mercato, una Final Four di Coppa Italia (ri)conquistata e possibili sorprese nel girone di ritorno.
C’è un bel po’ di passato recente, molto presente e una vagonata di futuro nelle parole di Filippo Baldi Rossi. Al termine del girone di andata e un ritorno che comincerà domenica con l’impegno in casa contro Orzinuovi il capitano della Pallacanestro Cantù ha fatto il punto della situazione.
Andiamo dritti al punto: Cantù è giusto che sia lì dov’è in classifica?
Nessuno in questo campionato ha fregato o regalato punti. Quindi sì, siamo dove dobbiamo essere per quanto abbiamo dimostrato fino a questo punto. Alla ripartenza, siamo un centimetro dietro Udine e Rimini e c’è un altro girone lungo da affrontare: siamo in corsa per il nostro obiettivo.
Cinque sconfitte per Cantù, c’è qualche rimpianto?
La sconfitta con Udine non mi è andata giù. Era uno scontro diretto in casa, sotto le feste ed è sempre una partita sentita contro una squadra che ha le stesse nostre ambizioni, come dimostra anche il mercato che stanno facendo. Abbiamo provato in vari modi a riaprirla, ma non veniva fuori mai nulla di buono.
Solo Cantù-Udine?
La sfida a Pesaro non è un rimpianto, ma la cronaca di una giornataccia. Abbiamo sbagliato tutto, non abbiamo mai avuto la partita in mano. Ma la società è intervenuta e ci è stata vicina.
Partite in cui invece è andata bene?
Sinceramente non ne ricordo tante, come detto all’inizio nessuno ha regalato niente. Forse a Piacenza, che resta un campo non semplice, non è stata una gran bella partita, ma siamo stati bravi a tenere alta la concentrazione. La vittoria a Verona l’ho vista dal divano, infortunato: quel recupero mi ha elettrizzato.
Dove Cantù può migliorare nel girone di ritorno?
Io dico che possiamo migliorare in attacco, a patto di essere sempre così solidi in difesa. In questo siamo i migliori del campionato, questo dicono i dati e questo è già una grande garanzia.
All’inizio tutti a dire che questa A2 è la migliore degli ultimi anni. Dopo avere incontrato tutte le squadre conferma questa sensazione?
Confermo. Il livello si è alzato molto, squadre “materasso” proprio non ne ho viste. Anche le ultime perdono di poco con le grandi. Gli anni scorsi si poteva pensare che qualcuno fosse un po’ inferiore sulla carta, ma quest’anno assolutamente no.
La lotta promozione si deciderà in casa o fuori?
Sappiamo che il nostro punto di forza resta Desio: arriveranno Rimini, Cividale, Verona. Fuori ce la vedremo con Bologna, Udine, Brindisi, Urania. Insomma, è dura in casa e fuori. Ma siamo sempre più concentrati e convinti.
Anche quest’anno, gli infortuni non stanno risparmiando Cantù e il suo capitano…
Ma abbiamo dalla nostra parte un club che ha costruito un roster lungo. Questa profondità ci ha dato la forza e risorse anche nelle solite sfighe in cui ci capita di incappare. Ci siamo adattati a situazioni a cui non eravamo pronti, allenandoci anche su situazioni molto diverse, com’è successo domenica contro Nardò: ho giocato da “3”, con poca verve magari in attacco, ma sacrificandomi in difesa. Siamo sempre focalizzati sull’obiettivo, come raggiungerlo ci interessa poco.
Si può dire che questa sia la Cantù più completa degli anni in A2?
Credo di sì, ci sono due giocatori veri per ruolo. E non parlo di prima o seconda linea, perché qua sono tutti forti. Le gerarchie ci sono, ma nel sistema di gioco: tutti sono contenti e coinvolti nel progetto tecnico.
E quando c’è da intervenire, la società non si è tirata indietro, come dimostra il prossimo ingaggio di Okeke…
In estate è stata tracciata una linea, con un nuovo progetto affidato a un nuovo allenatore. Cantù sa dove vuole arrivare nell’immediato, ma con Okeke secondo me vuole anche guardare oltre.
Per la S.Bernardo non ci sarà solo il campionato. C’è una questione aperta con la Coppa Italia, unico trofeo che manca in bacheca. Come vi approccerete?
Se da quattro anni Cantù arriva alle finali, significa che sta disputando sempre campionati di livello. Non andremo in gita: è un trofeo che va rispettato e che sarebbe ora di portare in sede in via Como…
Rimini, Udine, Cividale: chi le è piaciuta di più?
Udine mi ha fatto un’ottima impressione. A loro non tolgo un solo merito per la vittoria a Desio, ma noi non eravamo i soliti.
E tra le “ritardatarie” chi sceglie?
La Fortitudo cresce ma è sempre in difficoltà a livello di uomini: con tre mesi di Caja possono prendere solidità anche fuori casa. Pesaro e Brindisi, con quei roster, possono essere competitive se scatta la scintilla.
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