Brienza: «Avellino tappa importante. Serve fare uno step»

Il coach di Cantù e la partita di domani sera. «Affrontiamo la squadra rivelazione del campionato. In trasferta occorre maggior attenzione ai particolari»

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Un test per migliorare dati e performance in trasferta, un’occasione per blindare subito il terzo posto e non pensarci più. Domani alle 20.30 Cantù torna a giocare ad Avellino, in quel PalaDelMauro che tante sfide importanti ha ospitato in serie A. Coach Nicola Brienza ha presentato la sfida in Irpinia, anticipo di Pasqua: «Giochiamo in un campo storico, mi fa piacere tornare lì. Sono anche felice di ritrovare un club importante, che ha avuto problematiche negli ultimi anni, ma che sta risalendo. Complimenti a loro, sono la rivelazione del campionato: ultimamente vincono o perdono di pochissimo, anche contro grandi squadre. Segno che con mollano mai».

«Quei dettagli da colmare»

La regular season è agli sgoccioli, per Cantù sarà l’ultima trasferta prima dei playoff. Un’occasione per migliorare, oltre le performance di squadra, anche i numeri delle sfide fuori casa, non brillantissimi: «I numeri dicono tanto, non sempre tutto. Il nostro record fuori casa è negativo, in termini di percentuali e di sconfitte maturate. Non ha senso parlare del perché questo succede, ma è un dato di fatto che ci deve far riflettere. Io credo che in trasferta serva più attenzione ai particolari, specie in un campionato così equilibrato. Poi serve anche studiare il contesto: anche Udine ha perso otto volte, ma ha avuto fortuna e bravura nel non aver mai attraversato momenti fortemente negativi».

Quindi, ecco servita una trasferta di medio-alto livello: «La considero una tappa importante, per fare uno step in avanti in termini di qualità nelle nostre trasferte. E arriva dopo due partite lontano da Desio perse consecutivamente, in cui abbiamo giocato abbastanza bene, ma in cui è sempre mancato qualcosina. In questo mese che ci separa dai playoff, dovremo colmare quei dettagli. E lo dovremo fare senza risparmiarci, pensando soprattutto a noi. Non certo per sminuire gli avversari, ma perché vorrei lavorare tanto con la squadra in queste settime che ci separano dal post season».

Nessun pronostico per i playoff («Non lo dicevamo ad agosto, ora con questa classifica è impossibile, ma penso che saranno tutte grandi partite, con il fattore campo importante ma non decisivo»), si pensa soprattutto al presente. E a una squadra che sta ricomponendo i pezzi. Per esempio, con il ritorno di De Nicolao: «Le qualità di Andrea sono funzionali a sfruttare le sue letture e i suoi assist, ne beneficia Basile ma anche gli altri. Andrea fa esattamente quello che noi pensiamo sia utile a questa squadra. Nulla è casuale, Valentini fa altre cose molto bene, magari diverse: la coppia funziona».

Il turn-over

E, a proposito di lunghi, Brienza spiega il turn-over: «Sarà magari un mio limite, ma io tre “5” non riesco a ruotarli, con una sola partita a settimana. Vedo quel che succede in settimana, cerco di prevedere cosa possa essere più utile a noi in base anche all’avversario. Con Livorno, Hogue e Okeke fecero fatica, poi Possamai entrò e fece benissimo. Vi svelo però una cosa bella: domenica, con Okeke che stava facendo ottime cose, in panchina Possamai era il primo a scattare in piedi per applaudire».

«L’esclusione può provocare un dispiacere professionale - la chiosa -, ma amicizia, stima e senso del gruppo prevalgono sempre».

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