Brienza: «Bravi tutti, anche nelle fasi più delicate»

Interviste «È venuta fuori la partita che ci aspettavamo: una battaglia sportiva, nella quale in specie i nostri esterni hanno fatto mirabilie»

L’Acqua S. Bernardo Cantù espugna il PalaSojourner dopo una gara assai combattuta. Un match equilibrato, quello disputato a Rieti, che ha visto le due squadre alternarsi al comando e con valori statistici equanimi; la contesa è stata decisa da alcune giocate del fantastico Mc Gee e dalla maggiore qualità ed esperienza della formazione allenata da Nicola Brienza.

«Faccio i complimenti ai miei ragazzi perché sono stati favolosi – afferma Brienza nel post-gara –. La nostra difesa ha retto assai bene i pericolosi esterni della Sebastiani che sono stati da noi molto e ben limitati. È venuta fuori la partita che ci aspettavamo: una battaglia sportiva, nella quale in specie i nostri esterni hanno fatto mirabilie. Nel terzo quarto siamo andati un po’ in sofferenza, ma il talento individuale dei giocatori di Rieti ha fatto la differenza in quel frangente».

Poi la gara è cambiata. «Siamo stati molto bravi a vincerla anche quando siamo andati sul -5 - continua - poiché potevamo disunirci e invece siamo stati capaci di costruire buone cose. È stata una partita maschia, tosta. Però ci voleva. Non è facile affrontare due trasferte contro squadre come Orzinuovi e Rieti. Ci è mancata la partita in casa, quella contro Brindisi che ci può dare energia. Adesso desideriamo spingerci in casa nostra, dinanzi al nostro pubblico».

La differenza tra le due formazioni – Rieti e Cantù - l’hanno fatta alcuni giocatori e la maggiore qualità di Cantù rispetto alla Sebastiani? «A livello statistico-numerico Mc Gee e Basile hanno fatto certamente la loro ottima parte – prosegue Brienza -. Tuttavia un canestro di Moraschini sul -5 è stato importante come quello di Possamai in chiusura: bravissimi tutti, i miei ragazzi. Certo che dobbiamo crescere in molte cose, stiamo imparando, ci stiamo conoscendo. Mi piace pensare che sia Orzinuovi che Rieti, contro di noi, hanno segnato pochissimo. Questa deve essere la nostra identità».

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