Brienza: «Dai Cantù, è ora di riprendersi un trofeo»

Alle 18 a Bologna l’intrigante semifinale dell’Acqua S.Bernardo contro Udine, capolista in campionato. Il coach: «Per me questa coppa è fondamentale, il club mi ha messo a disposizione una squadra competitiva»

BASKET

Si dice che la vendetta sia un piatto che vada servito freddo. Se vendetta sarà, sportivamente parlando, sarà un piatto quantomeno tiepido. Perché Udine ha battuto Cantù nemmeno quindici giorni fa. E, ora, la sfida si ripropone per la semifinale di Final Four, la chiave per arrivare alla finalissima di domenica sera.

Si giocherà stasera al PalaDozza di Bologna, con palla a due alle 18, con Cantù intenzionata ad aggiudicarsi la prima vittoria su tre confronti stagionali. I primi due in campionato li ha vinti Udine, l’ultimo in ordine di tempo ha quasi sicuramente consegnato la promozione in A ai friulani.

Mai banale

Che, inutile nasconderlo, arrivano alla competizione bolognese senza alcuna pressione. Lotteranno, ma senza mettere a repentaglio uomini ed energie per il primo posto che significa serie A. Ecco perché non ci sono state forzature nel recupero di Ikangi e Da Ros: salteranno la Final Four.

Ma quando si gioca, si gioca sempre per vincere. E Udine resta Udine. Cantù proverà a batterla, anche per riscrivere la storia delle sue partecipazioni alla Coppa Italia, sempre poco fortunate. In A2, Cantù non è mai mancata alle finali, ma la Coppa Italia non l’ha mai alzata. E, proprio contro Udine, nel 2022 perse la finalissima.

Ecco perché, per Cantù, questa Final Four e questa semifinale non sono un fatto banale. C’è voglia di regalarsi una gioia dopo anni di amarezze. Un trofeo in più, male non farebbe. Cantù ha tutto per farlo suo. È in buona condizione – ma è sempre priva di De Nicolao -, è reduce da una vittoria importante e, a parte Udine, ha battuto almeno una volta le altre concorrenti, ossia Cividale e Rimini che si sfidano oggi alle 20.30.

Coach Nicola Brienza sembra tenerci davvero tanto: «Proveremo a vincere, come sempre. Si gioca nella capitale del basket italiano, in un palazzo molto bello. Sappiamo che ci sono le migliori quattro squadre del campionato. Vogliamo disputare una grande partita contro una squadra forte, che ci ha già superati due volte: vogliamo cambiare questo andazzo».

«Parlo da tifoso e non da coach»

In Brienza c’è anche un’anima da tifoso canturino. Come assistente di Andrea Trinchieri, ha alzato l’ultimo trofeo vinto da Cantù, ossia la Supercoppa contro Siena nel 2012. A tanti anni da quell’ultimo successo c’è voglia di qualche soddisfazione nuova: «I ragazzi hanno messo la giusta attenzione come sempre, sono contento di come ci stiamo avvicinando. C’è la voglia di conquistare un trofeo che manca a Cantù e qua parla il tifoso, non il coach: non mi pare che negli ultimi anni si sia vinto tanto… Scherzi a parte, sentiamo proprio la necessità di provare a fare una tre giorni al massimo livello possibile».

Nella scala dei valori, a che posto si pone la Coppa? «Per me è fondamentale, il club mi ha messo a disposizione una squadra competitiva e dobbiamo avere l’idea di vincere il più possibile. Qualcuno dice che la Coppa non sia importante, ma quando si impara a vincere si vuole vincere anche la partitella e la partita a carte sul pullman con il capitano».

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