Brienza ha la testa soltanto su Verona. «Una partita fondamentale e decisiva»

Lanciato il rush finale e il tecnico di Cantù guarda con attenzione a domani a Desio. «Servirà lo spirito da playoff, perché dobbiamo prepararci mentalmente a battaglie sportive»

BASKET

«Fondamentale e decisiva». Bastano due parole di coach Nicola Brienza per inquadrare Cantù-Verona, sfida che domani alle 18 riporterà la S.Bernardo a Desio dopo tre settimane di lontananza. Sarà l’ultima sfida di marzo, prima del rush finale di aprile: una corsa lunga un mese per accaparrarsi la miglior posizione possibile in campionato.

Già affrontata due volte, nel preseason al Trofeo degli Angeli e in campionato – sfide entrambe vinte da Cantù -, quella contro Verona è una partita che arriva dopo il ko a Brindisi: «È una partita importantissima, come saranno le prossime prima della fine del girone di ritorno. Dopo 34 partite, lo specchio del campionato è abbastanza veritiero: la classifica è cortissima e noi vogliamo raggiungere il miglior piazzamento possibile».

Si sente già aria di playoff, certamente servirà anche come preparazione al post season: «È una partita da affrontare già con lo spirito dei playoff. Dobbiamo già prepararci mentalmente a fare a fare battaglie sportive, di grande intensità e fisicità e Verona, in questo senso, è una delle formazioni meglio attrezzate della A2».

Negli occhi, c’è la sfida dell’andata: Cantù seppe recuperare oltre 20 punti e vincere lo scontro in Veneto. Una partita che Brienza è andato a rivedersi: «Ma non deve essere d’esempio per noi, soprattutto per quel primo tempo in cui sono certamente emerse le qualità di Verona, ma anche i tanti demeriti nostri nell’approccio a una squadra fisica come la loro. Nel secondo tempo, abbiamo alzato l’intensità ed è stata un’altra storia».

Oggi Verona è una squadra diversa: «Ma ha conservato una fisicità importante, al netto dell’addio di Esposito avvenuto in settimana. Inoltre sanno andare negli esterni, sfruttando Copeland a lungo e tutti quei giocatori forti fisicamente, adatti a partite “da playoff”, dove si gioca un basket più intenso. Tra l’altro Copeland l’ho allenato a Pistoia, è stato un piacere lavorare con lui: si può accendere e può avere grande grande facilità di canestro».

Si cerca intensità, caratteristica che Basile ultimamente ha un po’ perso. “Colpa” degli infortuni dei due play? «Il rientro di Valentini è positivo anche per questo motivo. È chiaro che quando si costruisce una squadra, si pensa alle caratteristiche dei giocatori e giocando senza play come a Brindisi, possono uscire partite un po’ povere come quella in Puglia. La presenza di Valentini e, ancora di più, quella di De Nicolao quando tornerà, aiuterà non solo Basile, ma anche i nostri “5” a essere magari più efficaci in certe situazioni. Non averli costringe altri giocatori a fare cose diverse».

Brienza è tornato poi a parlare di classifica: «Non sono preoccupato per la nostra posizione. Se faremo i playoff sarà contento il commercialista di Pallacanestro Cantù, per gli incassi… Scherzi a parte, io do grande valore agli avversari, come ripeto da un anno, ma davvero penso che la cosa principale sia star bene come squadra. La cosa che mi dà più fastidio è aver innalzato il nostro livello qualitativo dopo la serie negativa ed essere poi andati a Brindisi ancora in quelle condizioni, facendo due passi indietro».

E ribadisce il concetto con più forza: «Più che guardare la classifica, se arriveremo secondi, terzi o quarti, il vero focus dev’essere su di noi. Dovremo arrivare nelle migliori condizioni al post season e questo passa attraverso il recupero ottimale di tutti i giocatori, per fare in allenamento quegli ultimi step per farci trovare pronti e performanti».

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