Brienza: «Livorno campo caldissimo. Giocare lì è sempre stimolante»

Basket A2 Le riflessioni del coach dell’Acqua S.Bernardo sul match di domani in Toscana

Campo caldo, da affrontare ancora senza Baldi Rossi, ma con la spinta di quattro vittorie consecutive e con il gas, magari ancora aperto, della vittoria di cuore e testa ottenuta a Verona mercoledì sera. Cantù si prepara alla sfida al PalaMacchia contro la Libertas Livorno, una delle due squadre del capoluogo toscano - l’altra, la Piemme, è in B Nazionale -, reduce a sua volta da una netta vittoria in casa contro la Juvi Cremona.

«La determinazione

Una squadra neopromossa, questa Livorno, capace di cementare il gruppo che ha trionfato lo scorso anno in serie B con due espertoni del calibro di Adrian Banks e Ariel Filloy. Un campo non semplice, perché è noto il calore con cui il pubblico segue entrambe le squadre labroniche: nei derby, si registravano anche 8mila spettatori.

Tutti elementi che influiranno e coach Nicola Brienza, che ieri ha presentato il match, ne è ben consapevole: «Mi piacciono queste sfide, su campi caldi, è sempre molto stimolante per chi fa questo lavoro. Ma sappiamo della difficoltà della partita: Livorno ha giocatori di grande esperienza e grande qualità, che sanno esaltarsi». Tossine e acido lattico, dopo tante partite, potrebbero farsi sentire: «Veniamo dalla quinta partita in due settimane, sarà inoltre la nostra quarta trasferta su sei partite. Un po’ ci siamo abituati a viaggiare. Più che altro, avrei preferito se questa full immersion fosse capitata a novembre, con la squadra già un po’ più rodata».

C’è voglia di rivedere quella determinazione che ha consentito a Cantù, a Verona, di ribaltare e vincere una partita che sembrava segnata: «La determinazione vale a qualsiasi livello e per qualsiasi obiettivo, prima ancora delle componenti tecnico-tattiche. Serve avere una presenza in campo di un certo tipo, come base, poi si parla di pallacanestro. A noi, onestamente, tranne nel primo quarto contro Verona, finora non è mai mancata».

«Lavorato tanto di concetti»

E non può mancare contro elementi di spessore come Banks e Filloy: «È una squadra che ha tenuto la base dell’anno scorso. I due stranieri sono le punte di diamante, però hanno anche dei giovani estremamente interessanti, come Allinei che era con me a Pistoia. È una squadra che ha una chiara identità, con un allenatore che lavora con loro da tanti anni».

Altra componente che potrebbe giocare un ruolo domani sera è la spinta motivazionale che ha dato l’incredibile vittoria di Verona: «Questa partita ci ha lasciato la convinzione di essere un bel gruppo, indipendentemente dal fatto che si sia vinto. Alla fine gli episodi ci hanno premiati, però rimettere in piedi una partita così significa che c’è anche del valore: non avevamo dubbi, ma ribaltare sfide così dà solo delle conferme».

Giocare tanto sta aiutando nel processo di crescita? «In queste due settimane ci siamo allenati poco, viaggiando tanto: abbiamo lavorato tanto di concetti e di video. Dipende molto dai giocatori: c’è chi ha bisogno di sbagliare in allenamento, quindi non farlo può essere controproducente. Dall’altra però il giocare così tanto aiuta a trovare le soluzioni a eventuali problematiche che emergono durante la partita».

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