Brienza: «McGee? Ci trasmetterà la voglia di vincere»

Basket Il tecnico della S. Bernardo si gode il colpo: «Giocatore con grandi doti realizzative e di leadership»

«Un giocatore con un’energia pazzesca». Non ce ne voglia Luca Rossini, segretario generale di Pallacanestro Cantù, se gli abbiamo “rubato” la definizione. Lui, il dirigente, preferisce il dietro le quinte, ma il link stavolta è obbligatorio.

Perché con Tyrus McGee, nell’anno in cui Sassari ha vinto la Fiba Europe Cup, c’era anche lui, nel ruolo di team manager di coach Gianmarco Pozzecco. «Ha fatto benissimo», aggiunge. Prima di tornare in silenzio.

Del neoacquisto dell’Acqua S. Bernardo ne parla, e volentieri, invece il tecnico Nicola Brienza, sicuro com’è di avere inserito un fuoriclasse in squadra. Uno che, a 33 anni, può essere illegale per l’A2, visto anche il curriculum che lo precede. Insieme alla fama.

«Ha già trionfato»

Il Nic canturino non ha dubbi. «Abbiamo inserito nel roster un giocatore che ha sempre dimostrato grandi doti realizzative e di leadership – il suo commento –. Ha vinto dei campionati ed è stato protagonista in squadre che giocavano per vincere e siamo quindi sicuri che trasmetterà al gruppo questa sua abitudine a lottare per risultati importanti».

Fin qui la parte tecnica. Poi il coach da poco ritornato alla base ha voluto anche distribuire dei grazie. «Sono molto soddisfatto perché è una grandissima presa per Cantù - aggiunge Brienza -, ringrazio la società per lo sforzo fatto per assicurarci un giocatore di questa qualità».

La società, appunto. In tutte le sue forme. Nessuna delle componenti, infatti, ha fatto mancare l’apporto. Operazione, dunque, un po’ meno complicata per il general manager Sandro Santoro. Che il suo bel d’affare, specie con sponde d’Oltreoceano, comunque l’ha avuto. Ma l’obiettivo era chiaro. E condiviso. Quindi bisognava andare in fondo. Con pazienza, ma non troppo data la concorrenza, e determinazione.

Da una parte i manager della guardia, dall’altra pur sempre una delle società più gloriose d’Europa. E, quando c’è stato bisogno di piazzare il definitivo passo in avanti, la differenza l’ha fatta McGee. Convinto dall’operazione. Non una retrocessione tecnica, ma la possibilità di entrare nella storia di questo club. Che ha bisogno come il pane di energia per ritornare nell’elite della pallacanestro italiana.

C’è del movimento

Al di là di chi sarà l’altro straniero (c’è già del movimento e non è escluso che Santoro e Brienza possano chiudere entro fine mese), al di là dell’ingaggio di un giocatore importante e carismatico come Andrea e Nicolao, al di là del vissuto di giocatori come capitan Filippo Baldi Rossi, Riccardo Moraschini e Christian Burns, al di là di mille considerazioni tecniche e ambientali, il McGee arrivato in Brianza è un giocatore in grado di prendere in mano la bacchetta del comando.

Punti, carisma, lavoro sporco e “cazzimma”: si confermasse anche l’uomo squadra che ha spopolato in Italia e in Europa, la dirigenza biancoblù avrebbe pescato uno dei jolly migliori delle ultime stagioni. L’ideale, quindi, per andare a vedere le carte altrui nell’anno e nel campionato di A2 forse più delicato di tutti.

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