Brienza: «Una A2 di alto livello. E la sfida di domani è uno scontro diretto»

Parla il coach di Cantù in vista del match a Cividale. «Tanti bravi allenatori, campionato di qualità. I friulani sono cresciuti passo dopo passo: occhio»

«Tanti allenatori importanti in A2? Me la spiego così: un maggiore appeal raggiunto dalla categoria e la presenza di tanti allenatori stranieri in A». È il pensiero di Nicola Brienza, tecnico di Cantù, che rientra a pieno titolo nella categoria degli allenatori “big” della A2. È in ottima compagnia: i primi che vengono in mente sono Franco Ciani, Matteo Boniciolli e Luca Dalmonte, che hanno frequentato la A per anni. E nell’elenco non può mancare Stefano Pillastrini, coach di Cividale, avversaria di domani sera di Cantù 20.30.

Il tecnico dei friulani è un totem a Cividale. La squadra è costruita intorno a lui verrebbe da dire. Coach Brienza lo sa bene: «Giochiamo contro una squadra estremamente interessante, che ha un nucleo storico che gioca insieme da anni, fin dalla serie B. Sono cresciuti anno per anno, aggiungendo sempre qualcosa, migliorando la loro qualità e la loro importanza nel panorama del basket italiano».

Gruppo

E c’è Pillastrini al centro: «Parliamo di un gruppo molto solido – spiega Brienza – a partire dall’allenatore e dalla componente italiana, che ha fatto così bene in questi anni. La particolarità di Cividale è la loro lungimiranza: negli anni, hanno aggiunto giovani italiani di qualità e prospettiva, che migliora con il gruppo storico».

Dodici punti per Cantù, dieci per Cividale: «Lo considero uno scontro diretto, perché Cividale ha una struttura che conferisce loro quella solidità che sta diventando un fattore importante nel percorso che hanno fatto fin qui».

Pure Cantù, che arriva da sei vittorie consecutive, ha armi da mettere in mostra. Su tutte la difesa, la migliore del campionato. Ma Brienza “minimizza” il dato: «Non mi piace analizzare i numeri, perché spesso sono fuorvianti. Preferisco giudicare l’impatto difensivo che, in un sistema, permette di fare certe cose con costanza e presenza, soprattutto in trasferta su un campo difficile come sarà quello di Cividale. Avere il conforto dei numeri fa piacere, ma ciò che conta è la solidità che ci permette di esprimere la nostra pallacanestro».

Scuola

E di filosofie, diverse e interessanti, se ne potranno ammirare parecchie con tanti bravi allenatori in circolazione in A2: «La scuola italiana – spiega Brienza - sforna da sempre tanti bravi coach. La A2 oggi è di alto livello e potrebbe ancora crescere sistemando alcuni aspetti: molti allenatori trovano piacevole rimettersi in gioco una categoria inferiore e questo va a beneficio di questa serie. In più, negli ultimi due anni in serie A sono arrivati tanti stranieri».

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