Bucarelli: «Occhio, Trieste è tosta. Ma noi stiamo bene»

Intervista «Quando li abbiamo incontrati, mi fecero una grande impressione. Tra me e me pensai che sarebbero arrivati in finale playoff,

Benedetti quei due giorni più. Magari non da tutti, ma certamente da Lorenzo Bucarelli. Con gara 1 della finale playoff tra Cantù e Trieste posticipata di due giorni, quell’influenza con tosse che l’ha limitato in gara 3 e gara 4 a Udine sarà solo un brutto ricordo. «E non scendeva mai dai 38-38.5…», rivela lui. Ma, alla fine, il suo contributo l’ha dato.

Troppo alto l’obiettivo in palio, troppo forte la voglia di esserci. E, anche se la Lega - d’intesa con club e Rai Sport -gli ha regalato due giorni in più per recuperare, la sensazione è che “Lollo” scenderebbe in campo oggi stesso. «Dico la verità - aggiunge l’esterno toscano -. Per me, due giorni in più cambiano poco, in un senso o nell’altro. Qualcuno può credere che tanti giorni tra una partita e l’altra possano magari togliere un po’ di ritmo, ma nessuno ci crede davvero. L’unica cosa che conta è giocarla ed essere pronti sotto tutti i punti di vista».

Il morale, in questo senso, è alto: «Arriveremo con un bello spirito a gara 1 - il pensiero di Bucarelli - . Il doppio 3-1 contro Cividale e Udine, squadre per motivi diversi nel loro miglior periodo di forma, è incoraggiante. Ci fa piacere aver chiuso la serie in trasferta, è una cosa a cui puntavamo. Ora sotto con Trieste, che in trasferta ne ha vinte quattro in questi playoff e non può essere un caso: impossibile rilassarsi».

E Trieste, nonostante il quinto posto al termine della regular season, è una squadra che sta sbocciando davvero solo ora.

Ma Bucarelli aveva già avuto avvisaglie lo scorso 17 febbraio, quando i giuliani affrontarono Cantù al PalaFitLine nella fase a orologio, perdendo 96-92 senza Reyes, ma con Filloy e Brooks autori di 23 punti a testa: «Quando li abbiamo incontrati, mi fecero una grande impressione - spiega Lollo pensando alla gara del PalaFitLine di Desio - . Tra me e me pensai che sarebbero arrivati in finale playoff, anche se a quell’epoca non erano tra le squadre più accreditate, anzi. Mi diedero l’idea di una bella squadra, quella meglio assemblata e direi anche più forte di Trapani. E anche molti compagni hanno condiviso quest’impressione in quell’occasione».

Altro da temere di questa Trieste? «Il loro vissuto stagionale sicuramente peserà - puntualizza Bucarelli - : il fatto di aver attraversato varie fasi, alcune molto complicate, li farà arrivare all’ultimo atto pronti a tutto. Di sicuro sapranno fronteggiare tutte le emozioni di questa serie, positive e negative. Inoltre, è innegabile la loro esperienza in tutti i ruoli. È una squadra di talento e fisicità, con tanti giocatori che possono accendersi nel corso della partita: non vedo punti deboli, onestamente».

In semifinale, Trieste ha battuto Forlì, la grande favorita, ma Cantù non è stata da meno contro una formazione di spessore come Udine: «Questa serie ci dice che siamo una squadra tosta e l’abbiamo dimostrato - aggiunge l’esterno - . Gara 3 è andata male per motivi legati più alle energie, in cui siamo mancati soprattutto a rimbalzo. Ma poi siamo stati bravi a ribaltare la situazione in gara 4».

Battere Udine, a casa loro, al supplementare è stata un’altra dimostrazione di tenuta mentale: «Vero, ma non ho mai avuto sensazione che la partita ci potesse sfuggire di mano - la precisazione -. Anche sul -6, nessuno ha scosso testa, nessuno si è abbattuto. Tutti sono rimasti in partita e tutto sommato siamo sempre stati in controllo: ottimo segnale».

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