Burns si toglie qualche sassolino: «Non c’era identità di squadra»

L’esperto lungo di Cantù a proposito della passata stagione

Non cerca rivalse, nemmeno “vendetta” nei confronti di qualcuno. Christian Burns cerca forse un’ultima grande soddisfazione di una lunga e onorata carriera. Ma certamente, quando parla di «identità di squadra da trovare», qualche sassolino nella scarpa da togliere forse ce l’ha. Destinatario? Non lo nomina mai, ma tutto fa pensare a coach Devis Cagnardi. Lo scorso anno, lo statunitense di passaporto italiano per matrimonio non era tra le primissime scelte dell’allenatore di Cantù. Un rapporto forse mai sbocciato, qualche idea cestistica non coincidente e chissà cos’altro non hanno fatto decollare il rapporto tra i due. Ma è acqua passata e Burns ha già voltato pagina, riallacciandosi gli scarpini con l’entusiasmo di un ragazzino.

Non ingannino le39 primavere da compiere il 4 settembre e i due pacchi di ghiaccio alle ginocchia necessari a fine allenamento. Il lungo è sembrato davvero carico per questa sua seconda stagione consecutiva a Cantù, dopo quella vissuta da assoluto protagonista in serie A nel 2017/18 con coach Marco Sodini in panchina: «Ho voglia di lavorare con la squadra, questa volta per arrivare al massimo risultato, quello più alto».

Quel traguardo sfuggito in finale playoff contro una Trieste scatenata: «Non abbiamo perso perché Trieste aveva giocatori migliori, ma perché è stata più squadra di noi. Lo scorso anno questa identità non si è creata». Molto chiaro.

Quindi, senza troppi giri di parole, il primo obiettivo è diventare alla svelta una squadra: «“Squadra” - sottolinea Burns – è la parola chiave di questa stagione. Abbiamo tutti i mezzi e le possibilità per diventare un team vincente».

E, ci sono anche le persone giuste a suo dire: «C’è più esperienza in questo roster, a partire dalla coppia di play, ma anche negli altri ruoli. Direi anche una maggiore prestanza fisica e tutti sappiamo quanto sia importante questo fattore in serie A2. In più vedo come stiamo lavorando: tanto e bene, tutto questo è propedeutico al discorso che si faceva poco fa. Siamo determinati nel trovare una nostra precisa identità».

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