Cagnardi non ci sta: «Approccio morbido
e serviva lucidità»

L’allenatore di Cantù dopo la sconfitta interna con Rimini

«Abbiamo avuto un approccio troppo morbido, non abbiamo iniziato la gara come l’avevamo preparata, e nel secondo quarto abbiamo preso 24 punti commettendo un solo fallo». Coach Devis Cagnardi parte da qui per analizzare la bruciante sconfitta contro Rimini.

«È stata una gara a strappi, nella quale nessuna delle due squadre ha dimostrato di essere davvero in grado di poter prendere il pieno possesso. Purtroppo all’interno di questa partita ci è mancata la continuità. Abbiamo subìto molto il loro gioco interno, con un Justin Johnson dominante».

Lascia l’amaro in bocca soprattutto la rimonta finale, perché a 2 minuti dalla fine Cantù si era portata a +8 con l’uno più uno di Nikolic e a quel punto il più sembrava fatto: «Avremmo dovuto avere la lucidità di togliere loro gli ultimi tiri da tre finali, quelli che hanno permesso la loro rimonta. Non parlo tanto dell’ultimo, quello di Tomassini, perché in quel caso Moraschini è stato sfortunato ed è scivolato, lasciando l’avversario libero di colpire dall’arco. Ma i due precedenti ci hanno fatto male, in quel caso dovevamo essere bravi piuttosto a farli andare dentro, non ci siamo riusciti e alla fine l’abbiamo pagata».

Chiaramente, il tema principale di questa gara è stata la lotta a rimbalzo, stravinta da Rimini (35 a 23 il totale per i romagnoli). E anche in questo caso, coach Cagnardi è piuttosto chiaro: «È da agosto che soffriamo a rimbalzo, lo sappiamo e non è una novità, gli avversari sono stati bravi a sfruttare questo vantaggio. Però noi abbiamo altre armi, che in questo caso non siamo riusciti a sfruttare. Ci siamo intestarditi troppo con il tiro da tre in certe situazioni, e in generale non siamo riusciti ad avere da tutti i giocatori la stessa energia. Dispiace molto, perché sappiamo bene che questa era una partita da vincere».

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