«Cantù, adesso devi essere Underdog»

Intervista Nel basket è il termine si applica a quelle squadre che tirano fuori grinta, generosità e determinazione per sopperire a qualche mancanza

Cantù deve prendere le sembianze da “underdog”, che non è certo la sua connotazione naturale in A2. Ma è la connotazione che la squadra dovrà assumere in questo periodo». “Underdog”, letteralmente “perdente”, nel basket è il termine si applica a quelle squadre che tirano fuori grinta, generosità e determinazione per sopperire a qualche mancanza. Nel caso di Cantù, alla mancanza di giocatori. La conta, come previsto, è identica a una settimana fa: all’appello mancheranno, come ad Agrigento, baldi Rossi e Cesana.

Così, coach Cagnardi si aspetta una reazione di squadra importante, ben conscio delle difficoltà che la sfida contro Rieti porta con sé: «Come tutte le partite mi aspetto una battaglia. Noi siamo incerottati, ma non abbiamo né tempo né voglia di piangerci addosso. Conosciamo la nostra situazione e giocheremo con gli effettivi che potranno scendere in campo, avremo l’aiuto dai nostri giovani e dobbiamo avere il massimo focus sulla partita».

Cantù affronta una squadra che, ad oggi, è certamente la rivelazione del girone Verde. Rieti, neopromossa, ha 10 punti in classifica, solo 2 in meno di Cantù: «Affrontiamo una squadra quadrata, ottimamente allenata dal collega Rossi, che fa dell’energia e della compattezza la propria forza. Hanno già dimostrato di avere delle qualità non indifferenti, forti anche dei giocatori esperti e di categoria che la compongono, come Johnson e Raucci, ex Cantù».

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