Cantù, calo sensibile e pericoloso. E dietro le rivali risalgono forte

S.Bernardo in affanno non soltanto a seguito delle ultime quattro sconfitte di fila. Nelle ultime nove giornate denuncia un ruolino di marcia da squadra di media-bassa classifica

Ottovolante serie A2, tra sogni di fuga e ritorni più o meno annunciati. Nel mezzo, una Cantù frastornata da quattro sconfitte consecutive e da un periodo, estendendo il campo anche ad alcune giornate precedenti, in cui la squadra di Brienza ha visto sgretolare buona parte del vantaggio accumulato su almeno tre-quattro dirette concorrenti e, al contempo, scappare Udine, l’attuale capolista.

Che le quattro sconfitte in serie abbiano portato danni alla classifica è più che evidente. La concorrenza non è stata a guardare e, sebbene anche Rimini non sia andata affatto bene (una sola vittoria nello stesso range di partite), la situazione si è complicata. Cantù è scivolata nel gruppetto di squadre al quarto posto, appaiata a 32 punti a Rieti (che ha ribaltato a Desio il -6 dell’andata) e Fortitudo Bologna, in assoluto la squadra del momento come testimoniano le 8 vittorie in 9 partite conquistate dalla 17a giornata a oggi, ossia dopo la sconfitta di Cantù contro Udine, a una settimana dal colpo a Rimini che aveva avvicinato la S.Bernardo alla vetta.

Nove partite in cui Cantù, nella classifica parziale, si trova a metà strada, ma che - tutto sommato - hanno portato la squadra di Nicola Brienza a toccare il suo punto massimo stagionale, vale a dire il secondo posto in coabitazione con Udine, entrambe a -2 da Rimini.

Non era un secolo fa, ma il 15 gennaio e Cantù, battendo in trasferta la Juvi Cremona, aveva raggiunto il suo apice: aveva ridotto le distanze da Rimini e aveva un distacco rassicurante su Cividale (+4), Urania e Verona (+6) e corposo su Fortitudo e Rieti (+8). Distacchi che di fatto si sono annullati, con Cividale che ha messo la freccia e Rieti e Bologna che hanno raggiunto Cantù.

Ora, la classifica parziale delle ultime quattro giornate, vede ovviamente al comando Bologna e Rieti, di gran lunga le squadre più in gas con 8 punti, mentre Cantù a è 0, stessa “performance” di Orzinuovi.

E Udine? Zitta zitta, si è tirata su e, seppur con un cammino non del tutto impeccabile (2 sconfitte contro Fortitudo e Brindisi nelle ultime 9), ha trovato la forza per staccarsi da Cantù e superare Rimini.

Perché - altro dato complessivo che emerge - è la “lentezza” del campionato, specialmente nelle parti alte della classifica.

Cantù ha perso tanto, ben 9 sconfitte, ma appena più su le cose non vanno tanto meglio, a conferma dell’equilibrio che il campionato sta esprimendo: Udine ne ha perse 6, 7 i ko di Rimini, 8 quelli di Cividale.

Insomma, anche le grandi fanno fatica e il campionato non ha ancora delineato una squadra davvero in fuga, dopo il tentativo rientrato di Rimini.

Dati che spiegano anche la complessità di questa nuova serie A2 in cui c’è la corsa alla promozione diretta - la grande novità nel format, che ha ingolosito più di un club -, ma anche a una salvezza senza complicazioni, con la conseguenza che la spesa media per l’allestimento dei roster è cresciuta rispetto alle ultime stagioni.

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