
( foto Butti)
Condizionato dall’infortunio alla spalla l’italoamericano è tornato un giocatore determinante. «Bisogna continuare a fare prestazioni complete»
BASKET
Il soldato Grant è tornato. Grant Basile, ovviamente, l’americano italianizzato di Cantù, grazie alla convocazione in Nazionale in autunno. I 24 punti contro Rimini sono la definitiva conferma di quanto già si 2sospetatva”. Ossia, che il lungo nato a Pewaukee nel Wisconsin avesse nelle ultime settimane ritrovato lo smalto dei giorni migliori, dopo un periodo di oggettivo appannamento.
Non era a posto lui, non era a posto la squadra e, purtroppo, gli effetti negativi si sono visti nelle cinque sconfitte consecutive. Ora, però, coach Brienza ha ritrovato un giocatore che, quando ben azionato, sa dare risposte concrete con prestazioni importanti. Come è successo contro Rimini domenica.
I suoi 24 punti sono lì a testimoniarlo. Efficace in entrambe le fasi, è tornato il giocatore dal repertorio variegato sotto canestro, con quell’innata capacità di trasformare palle sporchissime in canestri, spesso accompagnati da un fallo.
I tiri liberi sono sempre un’agonia (1/7 contro Rimini, ahi ahi ahi), in compenso Basile si è ritagliato, come ai vecchi tempi, un 5/8 da tre punti, pari al 63% che non è roba da tutti i lunghi della A2, anzi è proprio un sua specifica caratteristica. Ancora meglio le percentuali da 2: 80%, con 5 tiri tentati e 4 realizzati, oltre a 5 rimbalzi catturati.
Dopo la serie nera, il ritorno alla normalità è stato quasi immediato e, di fatto, è coinciso con il miglioramento della condizione fisica, dopo alcuni problemi a una spalla: «Il mio corpo e la mia spalla stanno molto meglio ora – assicura il giocatore - e io mi sento finalmente a posto».
Tutto sembra volgere al meglio, ma non è stata una passeggiata: «Per me è stato un periodo difficile, anche psicologicamente. C’è voluto un po’ di tempo per mettere da parte il problema, ma adesso mi sento nuovamente completamente a posto nei movimenti».
Cantù nel frattempo ha perso a Udine, forse chiudendosi definitivamente la strada per la promozione diretta, ma si sta ritagliando un posto al sole per i playoff.
Ma Basile non vuole dare ancora nulla per già fatto: «Noi possiamo controllare solo i nostri risultati ed è chiaro che invece ora la lotta per il primo posto non dipenda solo da noi. Cosa possiamo fare? Noi proveremo a vincere più partite possibile, da qui fino al termine della stagione. Poi alzeremo lo sguardo e vedremo alla fine in che posizione saremo».
Nel rush finale di campionato, al di là delle legittime aspettative, Basile chiede a sé e alla squadra maggiore continuità all’interno dei 40 minuti di gioco. E non solo: «Dobbiamo continuare ad avere costanza all’interno delle partite e fare delle prestazioni complete. Difendere bene e giocare bene in attacco per tutti i quattro quarti è la formula per arrivare bene a fine stagione».
Ma, ora, incombe il secondo trofeo della stagione, quella Coppa Italia che manca dalla bacheca di Cantù. Una manifestazione che porta visibilità, prestigio e, per chi la vince, anche una certa carica per la parte finale della stagione. Basile sta al gioco e ha grandi aspettative: «Sarà una bella opportunità per giocare contro delle ottime squadre, di fatto le migliori del campionato, e provare a tornare a casa con un trofeo tra le mani».
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