Pallacanestro Cantù / Como cintura
Venerdì 24 Gennaio 2025
Cantù a casa Urania: «Clima da derby, partita complicata»
Il tecnico Brienza alla vigilia non si nasconde. «Una squadra con Gentile ha di sicuro qualcosa in più. Aspetto dai miei lo step in avanti a livello di attenzione»
«Quando giochi contro una squadra che ha al suo interno un giocatore come Alessandro Gentile, significa che sono avversari da rispettare, come tutti, ma che hanno quel qualcosa in più, che peraltro non è solo Gentile. Mettiamoci pure che ci sarà un clima da derby: mi aspetto una partita complicata».
Il pericolo numero uno
Per coach Nicola Brienza, è sempre lui, l’ex enfant prodige del basket italiano, il pericolo numero uno. E, se non è derby vero, sarà derbino, per Cantù a Milano contro l’Urania.
Stasera alle 20.45, in diretta tv su RaiSport e in streaming RaiPlay, la S.Bernardo prova a riprendersi in trasferta dopo lo schiaffo di domenica scorsa preso a Desio contro Rieti, per stare in scia di Rimini e Udine, avanti di due punti. Ma con tutta la voglia di acciuffarle prima possibile.
Cantù affronterà la sua trasferta più corta – si gioca in pieno centro, al PalaLido-Allianz Cloud – ancora una volta priva del suo asso McGee, sempre alle prese con i suoi problemi muscolari. Un tema, quello dell’americano, che abbraccia il campo tecnico-tattico, ma sconfina immediatamente nel mercato.
Perché, nessuno si nasconde più, la sua permanenza a Cantù non è così sicura, specialmente se non rientrerà in tempi brevi: «C’è dispiacere nel non averlo avuto quasi mai e ovviamente c’è attenzione al mercato. Si fanno valutazioni sulla base di quello che il mercato stesso offre. Sicuramente questa assenza è pesante e si stanno verificando tutte le opzioni possibili per poter trovare la soluzione migliore. Il che significa o un extra o una sua permanenza».
Tornerà a Bologna mercoledì? «Lo staff, che ringrazio, sta lavorando con il giocatore h24. Per Bologna è presto, a oggi non ho l’ottimismo di pensare possa giocare. Spero però di essere smentito».
Perché Cantù, senza la sua stella ha giocato tante partite. Alla lunga, questo può anche pesare, specialmente alla vigilia di un trittico niente male come Urania-Fortitudo-Forlì: «Con Tyrus ci manca qualcosa, ma questo non deve diventare un alibi, come non lo è stato dopo il primo infortunio: la squadra deve essere performante indipendentemente da chi gioca e chi non gioca. Però l’americano fa sempre la differenza. Ricordate la finale Trieste-Cantù? Al netto dei due eccellenti roster, la differenza l’hanno fatta i due americani di Trieste, Hickey s’inventò una grande gara 3».
Di certo, c’è voglia di riprendere il cammino dopo la sconfitta interna contro Rieti: «Mi aspetto una squadra un po’ più costante all’interno della partita. Abbiamo analizzato quello che non è andato bene, mi aspetto quindi uno step in avanti dal punto di vista della voglia e dell’attenzione. In allenamento ho visto abnegazione, quindi sono fiducioso».
«Bisogna avere serenità»
Infine, una considerazione sulla classifica: «Oggi le prime hanno perso cinque partite, Verona nove e potrebbe star fuori dai playoff. Uno scarto di sole quattro gare conferma ancora di più l’equilibrio. La difficoltà del campionato è alta e siamo lì come sono tutte le altre: la cosa importante è avere la serenità e la tranquillità di capire dove si vuole arrivare e cercare di portare avanti questo discorso. Chi pensa che Cantù debba vincere tutte le partite, sbaglia. E ogni vittoria è una grande vittoria».
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