Cantù, che cuore: ma non basta e Trieste va sul 2-0

Finale Cantù fa purtroppo professione di autolesionismo rimediando la seconda sconfitta consecutiva casalinga contro Trieste

Zero su due. Nel giro di 48 ore, Cantù fa purtroppo professione di autolesionismo rimediando la seconda sconfitta consecutiva casalinga contro Trieste nella serie della finale promozione per la A. Il palazzo di Desio, nonostante sia stato di nuovo illuminato dall’accecante bagliore prodotto dall’appassionato attaccamento di quelle sue seimila anime, ha vissuto la capitolazione bis e ora l’accesso al piano superiore si è ristretto a un sentiero impervio per un tipo di calzatura biancoblù mostratasi sin qui inadeguata al fondo del percorso.

Morale? Per tornare a queste latitudini, ovvero al PalaFitLine, sabato 15 giugno, giornata (o meglio, serata) che il calendario ha contrassegnato per lo svolgimento dell’eventuale “bella”, la S.Bernardo dovrà necessariamente piazzare l’uno-due al PalaTrieste. Impossibile? No, perché i playoff si prestano da sempre ai colpi di mano e dall’oggi al domani può veramente cambiare il mondo, ma certo non ci si nasconde l’alto grado di difficoltà che si cela dietro quella che, casomai, diverrebbe un’autentica impresa perché nella storia Lnp (dal 2013/2014) nessuna squadra ha vinto una serie finale rimontando dallo 0-2. Lunedì nel capoluogo della Giulia il primo dei match da vincere al cospetto peraltro di una rivale che in questi playoff non conosce il significato del termine “sconfitta” poiché si sta rendendo autrice di un percorso immacolato (8-0 il record, tra l’altro con sei impegni in trasferta). Però, avanti ragazzi della S.Bernardo, anche se quel diavolo di Reyes ieri è stato un’iradidio (37 di valutazione) e di fatto vi ha costretto a masticare amaro.

Quintetti identici a quelli di gara 1, con quello ospite già interamente a segno dopo 4’ quando c’è il primo tentativo di allungo (4-12) e Cagnardi si rifugia immediatamente nel timeout. Problemi di Cantù in difesa che non riesce a “leggere” le scorribande di Ruzzier (per lui 4 assist al 10’, tanti quanti l’intera S.Bernardo). Hickey realizza 8 dei primi 10 punti biancoblù, mentre ora al suo fianco c’è Berdini (n.e. martedì). Alla prima sirena è 12-24 (score molto simile al 15-25 di 48 ore prima), con i brianzoli a 0/7 dall’arco dei 6.75. Di là già 6 rimbalzi di Vildera. Primo quarto meglio descritto dal 10-36 alla voce “valutazione”.

Al 14’ Trieste tocca il +15 (16-31) al 13’30”. Quando sembra volgere al peggio, mentre Hickey va in panca a rifiatare, ecco spuntare dal mazzo la carta Moraschini che con 7 punti di fila dà la scossa ai suoi. Il break di 9-0 rilancia Cantù. Intanto le rotazioni si allargano anche a Cesana e proprio una sua tripla consegna il 30-35 al 17’. Nikolic, il più costante, va in doppia cifra e i locali raggiungono l’intervallo lungo sul 35-39. Il 60% al tiro da due compensa ampiamente le sole 3 triple a segno su 12 tentativi ed è di sicuro un buon segno. La S.Bernardo ha sfruttato meglio il contropiede, gli ospiti hanno tratto maggiormente profitto dalle seconde opportunità.

Si riparte e Cantù alita sul collo altrui (39-41), salvo poi imbattersi in un monumentale Reyes che deposita 9 punti nel giro di 4’ per il 41-50 prima di andare in debito di ossigeno e di accomodarsi accanto ai compagni della panchina. Cantù ne approfitta per rientrare (50-53 al 27’) e questa volta è Bucarelli a ergersi a protagonista. La partita è più che mai intensa e si gioca soprattutto sui nervi quando si sbarca nel quarto di coda sul 56-58. Hickey mette il trepunti del sorpasso (59-58). Ora vale tutto e anche gli arbitri appaiono ancor più confusi. È battaglia selvaggia, con Reyes a quota 26 per il 61-66 al 34’. A 3’20” è 70-71, ma è di nuovo Reyes a imperversare (73-77 a 66”) e a condannare Cantù. Per ora al limbo, non ancora all’inferno.

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