Pallacanestro Cantù / Como cintura
Mercoledì 23 Ottobre 2024
Cantù, De Nicolao non ha segreti. «Mi piacciono le responsabilità»
Alla scoperta di uno dei giocatori chiave del primato dell’Acqua S. Bernardo. «Sappiamo di essere una squadra solida e forte, con qualità importanti in difesa e attacco»
Piacere, Andrea De Nicolao. Il play di Cantù, una vita in serie A e simbolo della Reyer Venezia con le sue sette stagioni in maglia orogranata, a Livorno si è messo alla cattedra e ha iniziato la sua lezione. Tema: come si vincono partite tirate punto a punto.
Grande prova la sua da quando è a Cantù: 27 minuti in campo, 13 punti, con ottime percentuali. Come il 4/4 da 2, 5/6 ai liberi e 6 assist. Non è andato il tiro da 3, ma resta il 26 di valutazione, la migliore tra i giocatori di Cantù.
«Solo partite toste»
E con la vittoria, a Livorno è arrivato anche il primato in classifica, condiviso a 10 punti con Rimini e Rieti: «Il campionato – dice “Denik” – sta confermando tutte le premesse. Ci sono tante ottime squadre e questo terzetto non sorprende: Rimini è partita forte, Rieti è una squadra esperta e solida. Noi abbiamo persa in modo rocambolesco una sola partita, ma tutte sono state partite solide».
Un primato, però, a cui il play – 33 anni compiuti ad agosto – dà il giusto peso: «Siamo solo all’inizio, non vale poi molto essere primi ora, perché il campionato è ancora lunghissimo. Diciamo che va preso tutto con le pinze e non solo nel nostro caso. Di certo, il nostro percorso non è stato semplice».
“Solidità” è il termine più ricorrente in queste prime sei sfide di Cantù nei commenti dei protagonisti e degli addetti ai lavori: «Vero, ed è la chiave di questo campionato. Non bisogna mai perdere le redini. Può capitare un quarto negativo come il nostro a Verona, ma poi si deve riprendere il filo e costruire punto dopo punto la partita. Sappiamo di essere una squadra solida e forte, con belle caratteristiche importanti in difesa e in attacco e possiamo quindi farle valere in ogni momento del match».
«Gli ultimi quarti buoni»
A Livorno si è vista la migliore Cantù? «Non c’è stata ancora una partita con 40’ alla grande ma tanti ottimi quarti di gioco. La cosa importante è che siano sempre gli ultimi quarti quelli buoni: è lì che si decide tutto».
E Cantù finora, a parte Orzinuovi, ha sempre brillato nei finali punto a punto: «La tenuta mentale è la chiave: Livorno è un campo difficilissimo, si può vincere anche negli ultimi 30”: se restiamo attaccati fino alla fine, agli altri possiamo sempre fare paura».
Ora però Cantù, recuperato Baldi Rossi, dovrà fare i conti con l’assenza di McGee: «Lui in attacco è un faro, un punto di riferimento. Ma attenzione, chiunque può fare 20 punti in questa squadra. Dovremo trovare alternative ed essere bravi a ricalibrare il nostro gioco: abbiamo esperienza e armi per poterlo fare».
Dopo tanti anni in A, che A2 ha ritrovato De Nicolao? «È un campionato competitivo, difficile ma anche bello e stimolante. Mi sto abituando anche io a questa nuova realtà, in cui metto il mio modo di stare. Mi piace prendere responsabilità e mettere in ritmo i compagni: sono sempre stato così, un trascinatore in campo e mi piace essere un punto di riferimento per la squadra».
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