Cantù, De Nicolao non ha segreti. «Mi piacciono le responsabilità»

Alla scoperta di uno dei giocatori chiave del primato dell’Acqua S. Bernardo. «Sappiamo di essere una squadra solida e forte, con qualità importanti in difesa e attacco»

Piacere, Andrea De Nicolao. Il play di Cantù, una vita in serie A e simbolo della Reyer Venezia con le sue sette stagioni in maglia orogranata, a Livorno si è messo alla cattedra e ha iniziato la sua lezione. Tema: come si vincono partite tirate punto a punto.

Grande prova la sua da quando è a Cantù: 27 minuti in campo, 13 punti, con ottime percentuali. Come il 4/4 da 2, 5/6 ai liberi e 6 assist. Non è andato il tiro da 3, ma resta il 26 di valutazione, la migliore tra i giocatori di Cantù.

«Solo partite toste»

E con la vittoria, a Livorno è arrivato anche il primato in classifica, condiviso a 10 punti con Rimini e Rieti: «Il campionato – dice “Denik” – sta confermando tutte le premesse. Ci sono tante ottime squadre e questo terzetto non sorprende: Rimini è partita forte, Rieti è una squadra esperta e solida. Noi abbiamo persa in modo rocambolesco una sola partita, ma tutte sono state partite solide».

Un primato, però, a cui il play – 33 anni compiuti ad agosto – dà il giusto peso: «Siamo solo all’inizio, non vale poi molto essere primi ora, perché il campionato è ancora lunghissimo. Diciamo che va preso tutto con le pinze e non solo nel nostro caso. Di certo, il nostro percorso non è stato semplice».

“Solidità” è il termine più ricorrente in queste prime sei sfide di Cantù nei commenti dei protagonisti e degli addetti ai lavori: «Vero, ed è la chiave di questo campionato. Non bisogna mai perdere le redini. Può capitare un quarto negativo come il nostro a Verona, ma poi si deve riprendere il filo e costruire punto dopo punto la partita. Sappiamo di essere una squadra solida e forte, con belle caratteristiche importanti in difesa e in attacco e possiamo quindi farle valere in ogni momento del match».

«Gli ultimi quarti buoni»

A Livorno si è vista la migliore Cantù? «Non c’è stata ancora una partita con 40’ alla grande ma tanti ottimi quarti di gioco. La cosa importante è che siano sempre gli ultimi quarti quelli buoni: è lì che si decide tutto».

E Cantù finora, a parte Orzinuovi, ha sempre brillato nei finali punto a punto: «La tenuta mentale è la chiave: Livorno è un campo difficilissimo, si può vincere anche negli ultimi 30”: se restiamo attaccati fino alla fine, agli altri possiamo sempre fare paura».

Ora però Cantù, recuperato Baldi Rossi, dovrà fare i conti con l’assenza di McGee: «Lui in attacco è un faro, un punto di riferimento. Ma attenzione, chiunque può fare 20 punti in questa squadra. Dovremo trovare alternative ed essere bravi a ricalibrare il nostro gioco: abbiamo esperienza e armi per poterlo fare».

Dopo tanti anni in A, che A2 ha ritrovato De Nicolao? «È un campionato competitivo, difficile ma anche bello e stimolante. Mi sto abituando anche io a questa nuova realtà, in cui metto il mio modo di stare. Mi piace prendere responsabilità e mettere in ritmo i compagni: sono sempre stato così, un trascinatore in campo e mi piace essere un punto di riferimento per la squadra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA