
( foto walter gorini)
Basket A2 Udine a parte, pronta a scappare verso la promozione, è ammucchiata in vetta. Acqua S.Bernardo scivolata al terzo posto, raggiunta da Bologna. E dietro spingono in otto
cantù
Udine è scappata e non la riprenderà – salvo implosioni – più nessuno. Alle sue spalle, c’è un enorme punto di domanda, che va praticamente dalla seconda alla tredicesima posizione. Nella voragine, di fatto, c’è finita (o sta per finirci) anche Cantù, che con la sconfitta a Brindisi è stata staccata da Rimini, seconda a 42 punti, ed è scivolata in terza posizione, agganciata a 40 punti da Bologna.
Questa la fotografia: Udine primeggia a 48, poi Rimini a 42, Cantù e Bologna a 40, e fino a qui sembrerebbe una normale e combattuta lotta per le prime posizioni. Il problema è quello che sta succedendo alle spalle del quartetto: cinque squadre a 38 punti (Rieti, Forlì, Urania Milano, Verona e Cividale), tre a 36 (Avellino, Brindisi e Pesaro) e, per chiudere una (Torino) a 34.
Tutte potenzialmente ancora in corsa per un posto (anche al sole) nei playoff, ossia le sei alle spalle della capolista che verrà promossa direttamente in A. Ma tutte ancora potenzialmente fuori dalla corsa diretta e per disputare i play-in, che qualificheranno due squadre nel tabellone a otto, tra quelle classificate dall’ottava alla tredicesima posizione.
Non aiuta nell’analisi, in questa situazione di estremo equilibrio, il fatto che manchino all’appello ancora cinque recuperi, con numeri discordanti alla voce “partite disputate”. Rimini, in ottica secondo posto, ha il vantaggio di avere due recuperi da disputare, Cantù solo uno.
Ma sperano ancora, quantomeno nel terzo posto, tutte le squadre a 38 con una partita disputata in meno: è il caso di Rieti, Forlì e Urania.
Cantù, in tutto questo, non ha certezze, come non le hanno le altre. Se da un lato la squadra di coach Nicola Brienza ha, legittimamente, la speranza di chiudere seconda avendo dalla sua parte gli scontri diretti con Rimini e con Bologna, dall’altra non può non temere ritorni di fiamma da parte di chi, a sua volta, ha un vantaggio diretto: è il caso di Rieti e Cividale. Sempre con le squadre a 38, Cantù è in vantaggio con Forlì e Urania e, per ora, con Verona.
Bravo chi ci capisce qualcosa. Non resta quindi che sperare che Cantù, nel rush finale di un campionato che per tante squadre di punta ha riservato tante sconfitte (8 per la capolista Udine, ben 12 per Cantù), non stecchi più, per alimentare le speranze di secondo o terzo posto.
Il calendario non è semplicissimo, ma nemmeno impossibile per Cantù: dopo Verona in casa, ci saranno due trasferte contro Nardò e Torino, ancora in casa con Pesaro, fuori casa ad Avellino e finale a Desio contro Vigevano.
E le due direttissime concorrenti Rimini e Bologna? I romagnoli affronteranno quattro trasferte (Rieti, Avellino, Udine e Bologna) e tre in casa (Cremona, Vigevano e Nardò), la Fortitudo avrà Cividale e Rimini in casa e trasferte a Udine, Forlì e Livorno.
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