Cantù ha messo un tarlo nella testa di Trieste. Deve fare il bis

Basket Il successo esterno dei brianzoli in gara tre ha riaperto la serie. Stasera il quarto atto

Forma e contenuti dei 40 minuti di gara 3 hanno d’un tratto spazzato via quelle che erano le evidenze affiorate dagli 80 precedenti. Del resto, è il fascino dei playoff quello di avere il potere di cambiare spesso le carte in tavola. Resta il fatto che, nel frattempo, Cantù ha messo il tarlo dentro la testa di una Trieste che viaggiava spensierata (e che resta favorita poiché avanti 2-1) per cui la quarta sfida che andrà in scena in serata sarà veramente tutta da vivere agonisticamente oltre che da interpretare psicologicamente.

La trasformazione

L’altra sera, Trieste ha smarrito qualche propria consolidata certezza, ha lasciato per strada parte di quel capitale di fiducia che la stava accompagnando e ha denunciato - in questo caso, però, confermandolo rispetto alle abitudini manifestate in stagione regolare e nella orologio - qualche evidente lacuna alla voce “tatticismo”. Non dando l’impressione di saper cambiare le cose in corsa, come se facesse fatica a riconoscere le novità proposte dagli avversari, a “leggere” situazioni e accadimenti e ad aggiornare, adeguandolo, il piano partita.

Ma soprattutto, sempre l’altra sera, si è manifestata ben altra Cantù. Più corale nella condivisione del gioco - e ciò “nonostante” un Hickey irreale in particolare negli ultimi due quarti e a dispetto dei soli 9 assist complessivi di squadra - maggiormente aggressiva, decisamente più intensa e di fatto efficacemente più ruvida. Circostanze che hanno provocato gran parte delle 18 palle perse da parte di Trieste e i ben 13 rimbalzi offensivi catturati da cinque giocatori ospiti diversi. Un trend che ha consentito alla S.Bernardo di proporsi al tiro in ben 66 occasioni a dispetto delle sole 44 conclusioni dei giuliani. E mentre questi ultimi hanno continuato imperterriti a prendersi tiri da tre (30) anche quando le percentuali precipitavano, tentando la miseria di 14 volte da due, i biancoblù hanno evidenziato un maggior equilibrio nella distribuzione (molto bene Baldi Rossi spalle a canestro, un solido Burns nel pitturato, Hickey e Nikolic - Stefan utilizzato in maniera più costante da “4” è parso più efficace offensivamente - ad attaccare il ferro), senza farsi trascinare - come troppo spesso in precedenza era capitato - nel vortice della tripla a ogni costo.

Pro e contro

La qualità dei cambi difensivi, inoltre, questa volta ha fatto la differenza, togliendo spesso un po’ di vantaggi grazie anche alla taglia degli esterni brianzoli che si è fatta sentire. Levate talune dinamiche del pick and roll ai triestini, questi ultimi hanno peraltro avuto troppa poco pazienza nell’attaccare i cambi. Chiaro che, in una partita vinta in trasferta a 74 punti, la difesa sia stata fondamentale.

Detto ciò, Hickey ha mostrato dei momenti di dominio totale del match (12 punti in 8’ in un quarto con 4 recuperi) divenendo un enigma irrisolto per i biancorossi (magari il piano di Christian era proprio quello di lasciarlo sfogare, limitando il resto della compagnia...), mentre - in senso opposto - Young e Bucarelli non hanno prodotto alcun punto, circostanza alquanto insolita che - anche in ottica della gara odierna - siamo certi non si potrà più riproporre proprio perché ai limiti dell’impensabile. Insomma, i due non potranno far altro che meglio...

Certo, Cagnardi non potrà avvalersi di Moraschini e al di là dell’opinione che si possa avere sul giocatore, la sua assenza non potrà che penalizzare la squadra ospite che avrà dunque necessità di contare sul massimo apporto innanzitutto di Cesana e poi anche di Berdini. Entrambi dovranno offrire minuti importanti perché altrimenti le rotazioni diverrebbero giocoforza troppo “impiccate”.

Una parola anche per Baldi Rossi - presenza clamorosa sotto i tabelloni non solo per i 9 rimbalzi strappati -, perché alla sua età e nel momento terminale della stagione, la sua prestazione è stata davvero ragguardevole. Chissà se a distanza di sole 48 ore saprà riproporre la stessa freschezza mentale e l’apprezzata vigoria fisica.

Ora la domanda è: quanto avrà speso emotivamente Cantù in gara 3 per essere di nuovo all’altezza stasera? Il rischio, infatti, di aver dato tutto a livello di energie mentali e nervose non è da sottovalutare. Senza dimenticare, al contempo, che ora anche Trieste si ritrova spalle al muro perché non può permettersi di tornare a Desio per la “bella” in condizioni che evidentemente non sarebbero le stesse delle due precedenti quando era più “leggera” mentalmente.

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