Cantù, la prova del nove. Anzi del Cento

Stavolta, un (bel) po’ di pretattica l’ha fatta lui, coach Nicola Brienza («siamo 0-4, se non la faccio stavolta…», ha detto “off the record”). Sarà una Cantù come minimo incerottata quella che, oggi alle 18, affronterà Cento in trasferta alla Baltur Arena.

Incerottata negli uomini e, probabilmente, anche nel morale, perché quattro sconfitte consecutive pesano sul cuore e sulla mente. Sconfitte che hanno permesso alla concorrenza di giocherellare allegramente, con scatti in avanti da parte del gruppetto di testa (vedi Udine e Cividale) e ritorni importanti da parte delle inseguitrici (vedi Rieti e Fortitudo Bologna).

Cantù però non può permettersi leggerezza, il momento non lo consente. Inoltre, le condizioni fisiche della squadra sono quelle che sono. Al netto della volontà comprensibile del coach di tenere le carte un po’ nascoste, si sa che Basile non stia benissimo. È a rischio la stessa partecipazione alla partita del giocatore, con l’idea di poterlo ripresentare meno sofferente alla spalla mercoledì contro Cividale.

E tutti sanno quanto conti la partita odierna e quanto conteranno le prossime due, che possono rilanciare la S.Bernardo e le sue ambizioni. Cento-Cividale-Piacenza, le ultime due in casa: un trittico contro squadre che hanno obiettivi da perseguire, ma che offrono una bella pista di decollo a Cantù.

Motivi per essere ottimisti? Alla lentezza del campionato, aggiungiamo l’aver ritrovato McGee. Senza di lui, la squadra si è dovuta adattare, ha cambiato rotazioni e gerarchie. Insomma, un po’ di caos l’ha involontariamente provocato.