Cantù schiera quattro stranieri

Il roster Due americani, McGee e Basile, un terzo naturalizzato, Burns, e un estone di formazione italiana, Riismaa

La regola dice che ogni società può schierare due soli stranieri. Cantù, in realtà, ne presenterà ben quattro a referto, di cui tre americani. I due con status, ossia Tyrus McGee e Grant Basile, ai quali va aggiunto l’americano, ma italiano per matrimonio Christian Burns, oltre all’estone di formazione italiana Joonas Riismaa.

McGee, guardia di esperienza, che ha già vinto tanto in Italia e in Europa è uno dei colpi di mercato di Cantù. Ama l’Italia («si sta bene da voi, per cibo, qualità della vita e livello di pallacanestro) e ha le idee chiare: «Cantù ha un ottimo progetto e deve essere protagonista, non vedo l’ora di iniziare la stagione».

Se McGee è una certezza, l’altro statunitense Grant Basile ha sorpreso nel precampionato a suon di punti. L’Usa di chiarissima e verificata discendenza italiana - i nonni sono infatti originari di Palermo – pensa però che il lavoro di squadra sia superiore a quello del singolo: «L’importante è essere un gruppo unito, che si passa la palla. Il resto viene da sé».

Altra certezza del roster, considerata la comprovata esperienza, è Christian Burns: «Mi ha colpito questo nuovo gruppo, già molto unito. Sono ancora a Cantù per il bene della squadra e del suo futuro».

È nel Belpaese ormai da molti anni, fatto che giustifica il suo status di “formato in Italia”. Anche il suo livello di italiano è notevole, così come lo è stato il suo impatto sulla platea. Joonas Riismaa ha fatto sorridere tutta la platea: «Mi sento cresciuto rispetto alla mia ultima A2, ho preso un “botto” di esperienza tra campionato ed Eurocup: sono pronto. Ho avuto un bell’impatto, abbiamo giocato bene finora: cerchiamo di vincere questo campionato».

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