«Cantù, stupiscimi e fammi emozionare. Le qualità ci sono»

Il presidente Allievi: «Alla squadra ho chiesto di andare oltre e avere determinazione e cuore»

Il messaggio è diretto. Uno e soltanto uno: «Stupitemi». L’Acqua S. Bernardo Cantù, per la quarta volta di fila, darà l’assalto alla serie A e il presidente Roberto Allievi ha deciso di rivolgersi direttamente ai giocatori. Vecchi e nuovi.

La convinzione, ça va sans dire, è quella di avere in casa una squadra “gioiellino”. Costruita a immagine delle ambizioni di proprietà, tecnico e ambiente. E il numero uno di via Como s’è sentito di dirlo, all’alba della stagione, ai ragazzi al lavoro a Seveso.

Ha già visto un allenamento, Allievi, e il primo scrimmage contro la Robur Saronno. Siamo ai prodromi delle premesse dell’annata, e non potrebbe essere altrimenti. Ma un’idea il massimo dirigente se l’è già potuta fare.

Che aria tira, presidente?

La solita, da queste parti. Con qualche novità in più.

Quali?

Dopo tre anni nei quali abbiamo cercato la promozione, senza riuscirci, è evidente che un cambiamento, con conseguente rinnovamento, andava fatto.

Operazione portata a termine...

Abbiamo cambiato, per prima cosa, la guida tecnica, affidandoci in toto a coach Nicola Brienza. E, seguendo le sue indicazioni, abbiamo quindi provveduto a modificare l’assetto della squadra.

Creato a immagine e somiglianza di chi è stato votato il miglior tecnico dell’ultima serie A.

I giocatori sono tutti prime scelte. Per caratteristiche e qualità e perché scelti espressamente dall’allenatore.

È già stato più volte a Seveso, nel quartier generale biancoblù, e ha avuto modo di vedere all’opera i ragazzi e parlare con loro.

Alla squadra, prima cosa, ho detto che l’atteggiamento che vorrei è quello di andare oltre. Sempre. Dimostrando in ogni occasione convinzione, determinazione e cuore.

Ecco, il cuore. Sappiamo quanto lei ci tenga a questa componente.

Ci vuole. Nello sport e nella vita. Bisogna sempre metterne. Ancor di più se si veste una maglia dal valore storico importante. La stessa divisa vorrei che per i ragazzi diventasse un ulteriore stimolo.

Basterà?

Non lo so. Di certo le aspettative sono alte, e possiamo pure immaginarcelo. Ai ragazzi ho detto: «Stupitemi. Fatemi emozionare». E non è solo per godimento personale.

In che senso?

Perché io rappresento tutto quello che c’è alle nostre spalle. Il popolo biancoblù, ovvero i nostri magnifici tifosi, la proprietà, gli sponsor e tutti coloro che vogliono bene a questa squadra. Anche per questo ho chiesto al gruppo di essere all’altezza delle aspettative.

Compito che pare facile, ma che - e la storia lo insegna - non lo è affatto.

Nello sport non si può mai prevedere nulla. Ecco perché dovremo vivere il presente partita dopo partita. Dopo solo una settimana di allenamento e la prima amichevole è difficile farsi un’idea ben precisa. Ma noi partiamo dalla convinzione di aver fatto le scelte giuste.

La squadra lo sa?

La squadra ci sta mettendo l’atteggiamento giusto. Le premesse per fare bene ci sono tutte. Sarà come sempre il campionato a dire se quel che è stato fatto può portare nella direzione che tutti conosciamo. E che non nascondiamo.

Quale tipo di pressione si sta sentendo addosso, presidente?

Ogni aumenta, c’è bisogno che ve lo dica? Questa volta poi...

Questa volta cosa?

Ovvio che pensi immediatamente alla relazione con il fatto che, da settembre, si possano vedere finalmente i primi muri della nuova arena canturina. Un sogno che si sta realizzando e una struttura che sta crescendo. Dobbiamo essere bravi a crescere anche noi della parte sportiva.

Cominciando da cosa?

Poche le alternative. Iniziando dai risultati. La squadra, dunque, sappia costruire il proprio destino con i successi.

Non poca pressione, quindi, anche su staff, tecnici e giocatori...

Tutti, dentro e fuori l’ambiente, ci credono. Quindi, per prima, che ci credano anche loro. Vero, piazza, tradizione e ambizioni possono essere una pressione, ma a Cantù va così. Da sempre. Poi c’è sempre il campo, giudice inappellabile.

E voi ne sapete qualcosa...

Appunto.

Inutile stilare classifiche di forza, gradimento e altro, ma l’impressione che la squadra, per qualità e profondità, non abbia niente in meno di quelle di Sodini, Sacchetti e Cagnardi.

Abbiamo un roster completo e molto più profondo sicuramente di quello della passata stagione. Con due giocatori per ruolo, soluzioni intercambiabili e tanta competitività.

Per una stagione che avrà più step.

Per una stagione che sarà lunghissima. Quindi, dovremo essere in grado di gestire i momenti di down, che di sicuro ci saranno, e ogni tipo di contrattempo, infortuni o grattacapi in generale che siano. Per affrontare situazioni eccezionali e fuori dal nostro controllo, penso si sia riusciti a costruire un organico all’altezza.

Ha parlato del popolo biancoblù, delle attese dei tifosi e dell’attaccamento alla squadra. Situazioni che si sono già viste anche in questo scampolo di pre season.

Sono stato favorevolmente colpito - ma non stupito, perché conosco la nostra gente - dalla presenza della tifoseria all’amichevole contro Saronno e in tutti i pomeriggi precedenti. La gente sta venendo a vederci, è curiosa e per l’ennesima volta ci ha dato dimostrazione di grande vicinanza.

Servirà anche durante l’anno, per un campionato che così duro e competitivo forse non lo è stato mai.

La formula ha fatto sì che fossero molte le squadre di A2 a rafforzarsi, aumentando il lotto di quelle che sono diventate più competitive. Sarà un torneo difficilissimo e interessante. Tante le avversarie ambiziose, ma noi siamo più ambiziosi delle altre.

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