Cantù a tutto Okeke: «Squadra speciale per puntare alla A»

Basket A2 Dopo l’esordio, è il giocatore del momento: «Alcuni dottori mi dissero che non avrei più giocato e ora devo ringraziare Bianchi»

Da Badalona a Cantù, dall’inferno di un infortunio al paradiso di un nuovo debutto. Puntando, se possibile ancora più in alto. A Leonardo Okeke, 21 anni, volto nuovo della Pallacanestro Cantù, il debutto contro Orzinuovi ha restituito il sorriso e la voglia di pensare in grande.

«Uno choc»

Per chi come Okeke ha bruciato le tappe, grazie a quei 213 centimetri che in Italia sono merce rarissima, desideri e speranze potevano essere sepolte dopo l’infortunio all’anca patito a Badalona due anni fa: «Alcuni dottori – racconta il giocatore - dicevano che avrei dovuto smettere di giocare: fu uno choc. Continuando il lavoro di riabilitazione, ho sempre creduto che ci fosse ancora un futuro per me nel basket. Non tutti i medici erano convinti, ma sono andati avanti: la strada però è ancora lunga».

C’è tanto, molto più degli 8 punti finali, nel suo esordio in campionato di domenica scorsa con la maglia 66, numero che non ha un significato particolare: «Ci ho ripensato e confermo tutto: dopo il primo canestro ero davvero felice, grato per essere ritornato in campo in un match ufficiale. Considero questa mia esperienza a Cantù come una grande chance. È vero, riparto da un gradino più basso, ma si lavora e si gioca per vincere. Era quello che cercavo e farò di tutto per sfruttare questa chance e per dare un contributo importante».

A Cantù ha anche incontrato chi l’ha rimesso davvero in piedi: «Devo ringraziare Sam Bianchi, un mago della preparazione. Ho passato ogni giorno in palestra con lui, facendo anche esercizi terribili che ha saputo farmi piacere. Mi sono trovato bene con lui, ma anche con lo staff tecnico, con il lavoro individuale e di squadra. Il lavoro è stato ottimo e credo si sia anche visto: non ho sentito il peso della lunga inattività, se non alla fine della partita contro Orzinuovi».

Obiettivi a breve e lungo periodo? Okeke è molto chiaro: «Riprendere il ritmo e completare il mio recupero, perché non sono ancora al 100%. Chiaramente sarò davvero felice solo se raggiungeremo il nostro obiettivo. La serie A è non è il traguardo finale, perché mi piacerebbe puntare ancora più in alto. Spero che un giorno tutto questo si realizzi».

«I tifosi mi hanno accolto bene»

Intanto si gode l’accoglienza e il calore di Cantù, che ha del tutto sorvolato sul suo breve passato a Milano e a Varese: «I tifosi mi hanno accolto bene. C’è un palazzetto caldo, la gente ci segue sempre. La squadra poi è speciale: ho trovato compagni professionali, che mi hanno accolto molto bene e ho ritrovato Valentini con cui avevo giocato a Casale. Vogliamo salire in A e, personalmente, vorrei fermarmi un altro anno».

Una A2 che, tre anni dopo, Okeke ha ritrovato più dura: «Il livello si è alzato, non ho ancora visto squadre semplici da battere. Non ci si può mai rilassare, serve restare sempre concentrati sull’obiettivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA