Cantù, visto come sarà la nuova serie A2?

Girone unico a 20 squadre e a forte trazione lombardo-reggiana

Cantù in serie A2, atto quarto. Ma sarà un campionato tutto diverso, il primo post-riforma dei campionati minori italiani. Una rivoluzione andata a regime al termine dell’ultima stagione di A2, che ha mandato in B Nazionale ben sei squadre, due al termine della regular season (Monferrato e Orzinuovi) e quattro dopo il girone Salvezza andato in scena mentre si disputavano i playoff e che ha sancito la salvezza di Cento e Nardò e la retrocessione di Chiusi, Agrigento, Latina, Luiss Roma.

Salite in serie A Trapani – che farà però il patron Antonini che, in odore di Daspo, starebbe pensando alle dimissioni? – e Trieste dopo un solo anno di purgatorio, al gruppo delle aventi diritto alla A2, si sono aggiunte le retrocesse Pesaro, che ripartirà con Pino Sacripanti in panchina, e Brindisi che punta tutto sul ritorno di Piero Bucchi: due ex Cantù per provare la riscossa.

Dalla serie B, due arrivi di peso in categoria: Avellino, che torna così a riaffacciarsi nelle categorie che contano dopo i fasti della serie A, e la Libertas Livorno, squadra che sa riempire il proprio palazzetto come pochi altri: 8mila in occasione dei derby contro l’altra squadra livornese.

Cinquine

Venti, tutte in un unico girone, solo due avranno la fortuna e la bravura di festeggiare la promozione in serie A. Che sia la volta buona per Cantù, con una formula nuova? Chiaramente, le pretendenti sono tante e qualificate.

La “mappa” della A2 2024/25 vedrà ancora la Lombardia e l’Emilia-Romagna fare la parte del leone nell’organico. Con Cantù, le altre lombarde saranno Urania Milano, Vigevano, Juvi Cremona e l’ultimo “nuovo” soggetto, ossia Treviglio che – fatto – diventa Orzinuovi dopo il trasferimento dell’attività nel centro bresciano. Sempre forte – con cinque squadre – l’Emilia Romagna: al via, certamente ancora con propositi di alta classifica, Fortitudo Bologna (finalista playoff contro Trapani) e Forlì (semifinalista, eliminata da Trieste). Con loro ancora Piacenza, Cento e Rimini.

Sarà una A2 ancora largamente settentrionale. Una sola piemontese, Torino che, salutato coach Ciani (andato a Orzinuovi), sta rivoluzionando a partire dalla panchina con Matteo Boniciolli. A Est, il Veneto sarò rappresentato da Verona e dalla coppia di friulane Cividale e Udine, che ha confermato coach Adriano Vertemati e sta già operando pesantemente sul mercato.

Il Centro

Il Centro Italia avrà una sola toscana, ossia la neopromossa Libertas Livorno e la marchigiana Pesaro. Perse Latina e Luiss Roma, retrocesse, il Lazio avrò come unica rappresentante la Real Sebastiani Rieti.

Il Sud, ancora una volta non avrà una partecipazione massiccia, tutt’altro. La Campania torna in A2 con Avellino, mentre la Puglia avrà al via la retrocessa Brindisi e Nardò che, con coach Luca Dalmonte, ha conquistato la salvezza dopo i playout.

Venti squadre, le prime della storia a testare la riforma. Una competizione che si preannuncia dura per le tante pretendenti alla serie A. Formula diversa, ma concetto identico: quando mai, restando a Cantù, è stato facile lottare per il piano superiore?

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