Carrea e lo staff, segreti
del successo in Coppa
«Ci dà nuove certezze»

Basket A2 Il “dietro le quinte” della S.Bernardo Cantù
è anche il grande lavoro degli assistenti per Brienza «Ha un’innata capacità di selezionare quel che serve»

BASKET

Un lavoro di squadra, anche dietro le quinte. In campo ci vanno i giocatori, ma c’è un team – con a capo Nicola Brienza – che lavora duro per rendere il lavoro all’allenatore più semplice e meno gravoso. Specialmente nelle competizioni da dentro-fuori, come la Final Four di Coppa Italia Lnp. Un lavoro assicurato la coppia di assistenti Michele Carrea-Mattia Costacurta.

«Bellissima sensazione»

Ed è proprio Carrea a raccontare il “backstage” della Coppa Italia Lnp, trofeo che peraltro ha vinto anche lui per la prima volta: «L’avevo sfiorata quando allenavo Biella, perdendo di un solo punto contro la Virtus Bologna. È stata una bellissima sensazione, c’è una grande soddisfazione nel vincere qualcosa che per noi può essere importante».

Ma come si carica a dovere una squadra che gioca due partite in tre giorni? Qua sta il trucco, che altro non è che la sinergia tra le tre anime della panchina.

«Fondamentalmente – spiega Carrea – l’obiettivo è alleggerire l’head coach. Il basket è uno sport di decisioni veloci e serve arrivare pronti e porre attenzione ai particolari. Se ripensiamo a come abbiamo approcciato la Final Four, va detto che Udine la conoscevamo molto bene avendola affrontata da poco. Però…».

Però Udine, non era la solita Udine: «Praticamente hanno giocato senza lunghi, a un certo punto avevano anche quattro guardie in campo. Qualche adattamento l’abbiamo dovuto fare di corsa e in corsa».

Dopo due giorni, la finalissima contro Cividale. È pesato più l’aspetto fisico o quello mentale? «Credo che quello mentale sia sempre più complicato. Perché serve resettare, ripartire e concentrarsi nuovamente. Dal punto di vista pratico, allo staff è demandato il compito di elaborare un quadro dell’avversario: in questo senso, Brienza ha un’innata capacità di selezionare quel che serve, pochi concetti, ma quelli giusti».

«Non troppe informazioni»

E, poi, c’è la trasmissione di questi concetti ai giocatori: «Si lavora con i video, molto più che sul campo in competizioni così. La cosa importante è non riversare nella testa dei giocatori troppe informazioni, altrimenti si rischia di creare confusione».

Con la conquista della Coppa Italia, Cantù si rituffa nel campionato. L’obiettivo è chiudere come meglio non si può: «Questa Coppa ci dà ancora più certezze. La solidità credo non sia mai mancata, l’unica partita in cui non siamo stati in partita è stata a Pesaro. Poi, siamo sempre stati sul pezzo, vincendo o perdendo».

La componente in più, che ora c’è, è la presenza di McGee: «Lui sa rendere evidente, con la sua leadership, quella solidità di base che è parte integrante della nostra squadra».

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