C’è l’ammazzagrandi sulla strada di Cantù

Delicata e insidiosa trasferta per la squadra brianzola sul campo di una Cividale solida e concreta

Ostacolo Cividale sul cammino di Cantù. E non sarà un sassolino da spostare, perché la formazione friulana è in forma e lanciatissima in classifica. Stasera - palla a due alle 20.30 - la S.Bernardo inaugura l’ottava giornata di serie A2 al PalaGesteco, palazzetto compatto, caldo ma anche sportivo, contro una squadra (e una società) che, anno dopo anno, stanno acquisendo un peso specifico e un’importanza crescenti nel mondo del basket italiano.

Parliamo, senza scomodare i massimi sistemi, di una squadra molto concreta e che ha saputo vincere gli ultimi tre incontri, per nulla banali. Ha battuto in casa Udine, in un derby molto sentito, ha superato Rimini in trasferta imponendo la prima sconfitta stagionale ai romagnoli e, per chiudere, ha battuto senza troppa fatica Vigevano nell’ultima sfida disputata al PalaGesteco.

Questa striscia, unita alle vittorie contro Forlì e Brindisi - non le ultime squadre per importanza - nelle primissime giornate ha portato il saldo di Cividale decisamente in attivo, a quota 10 punti: gli stessi di Udine e 2 in meno del terzetto in testa formato da Cantù, Rimini e Rieti.

Quindi, in questo momento è una sfida d’alta classifica, uno scontro diretto in cui Cantù può, in caso di vittoria, consolidare il primo posto, sebbene condiviso.

Una squadra, Cividale, che sembra avere la vocazione di “ammazzagrandi”, ma a questo punto la domanda sorge spontanea: Cividale si può considerare una medio-piccola? Evidentemente no, ed è opinione comune. Non la considera tale coach Brienza e poi basterebbe guardare i nomi che compongono roster e staff. In panchina c’è un geniaccio come Stefano Pillastrini, in campo gente abituata alla categoria come Redivo, per citarne uno. Potrebbe invece mancare - è in dubbio per infortunio - la guardia-ala Mastellari.

È fuori discussione, al di là dei mille ragionamenti che si possono fare, che questa sia la prima vera prova di una certa consistenza per Cantù senza il suo americano McGee, che ne avrà ancora per un mesetto.

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